Il giorno ven, 30/05/2008 alle 19.10 +0200, Gianpaolo Trotta ha scritto: > Non sono d'accordo. Insomma, è vero che ormai siamo in un mondo > inglesizzato, ma, il nostro scopo è creare loghi, wallpapers e ^^^^^^^^^^^^ Allora meglio usare sfondi, per non dire carta da parati. ;) > quant'altro per l'Italia? Beh, secondo me anche la cosa più banale > deve essere in italiano. Sono d'accordo con te, ovviamente fin dove è possibile non sconvolgere le abitudini già instaurate (topo, parola d'ordine, frase d'accesso, presa, ...). > Non è pignoleria. E' che spesso la gente si ferma di fronte le > apparenze. Giudicano un libro dalla copertina, si vedono sto logo in > inglese e puff, angosciati come non mai si cominciano a fare problemi. > Secondo me bisogna dare un impatto italiano, del tutto italiano, al > progetto, a partire dagli artwork. ^^^^^^^ Lavori artistici! ;) A parte gli scherzi, che di elucubrazioni mentali di questo genere relative alle traduzioni me ne faccio già che bastano, la discussione sul tradurre con "Linux per essere umani" o con "Linux per tutti" era stata già portata avanti tempo addietro e forse anche più di un paio di volte. La traduzione con "Linux per tutti" era partita addirittura all'interno della documentazione per Hoary (se non ricordo male) ed era stata usata proprio perché rappresenta tutti e non da adito a nessuno di sentirsi offeso (quell'adattamento mi pare lo decisi io e il Gruppo promozione ancora non esisteva e nel Gruppo traduzione ci contavamo con meno di una mano... non che ora siamo in tanti eh...). Ognuno, con tutte le proprie valide ragioni, può portare per una traduzione o per l'altra. Quindi, per *non* accontentare alcun schieramento (vuoi mica che ne accontentiamo uno solo!), meglio tenerlo in inglese! :) -- Milo Casagrande <milo_casagrande@xxxxxxxx>