[ubuntu-it-promozione] Re: Fw: Re: Ubuntu@School

  • From: Davide Homitsu Riboli <davideriboli@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 11 Apr 2009 15:51:03 +0200

Il giorno 11 aprile 2009 14.39, Memo Andrea <gm_ivo@xxxxxxxxxxx> ha scritto:

>  >Il 09/04/2009 Davide Homitsu Riboli ha scritto :
>
> >Mah... io ho pochi rapporti con la scuola dell'obbligo e quella superiore.
> La mia personale battaglia è per riuscire ad introdurre >Ubuntu [beh..
> diciamo Linux in generale ed Ubuntu in particolare] in Università, mirando
> però a dei bersagli "strategici".
>
> >Il problema più grave, in questo caso, sono i docenti [che spesso sono un
> po' rimbambiti (mi ci metto io per primo) e guai a >cambiargli qualcosa
> delle due procedure che hanno imparato] ed il personale [idem, più o meno].
> E siccome, in questi due casi, >è una battaglia persa, ho subito lasciato
> perdere.
>
> >Il piccolo "bersaglio" che mi interessa sono le aula informatiche a
> disposizione degli studenti. A Venezia in IUAV, ma anche nelle >altre
> Facoltà che ho frequentato, sono di solito delle gran stanzone con una
> cinquantina di computer collegati, a disposizione di >studenti [e docenti,
> che tanto non ci vanno mai]. Queste macchine vengono ciclicamente cambiate
> con modelli più performanti >ogni tre anni circa.
>
> >Se si riuscisse a convincere chi di dovere a passare ad Ubuntu, oltre al
> risparmio sulla licenza ci sarebbe da quantificare il ritardo
> >d'obsolescenza e alla fine qualche euro lo si raschia pure lì.
>
> >Si tratta di cifre piccole per una Facoltà, ma tutto questo permetterebbe
> loro anche di mettersi il "fiore all'occhiello" >dell'OpenSource [sappiamo
> che spesso è così] senza andare a toccar niente a docenti e personale.
>
> >Dice: vabbé ma allora a che serve?
>
> >Serve a mettere di fronte ad Ubuntu buona parte dei professionisti di
> domani: gli studenti.
>
> >Aggiungo che in quest'ottica, la questione politica è [per ora] abbastanza
> ininfluente: sappiamo tutti che i Rettori fanno quel che >pare a loro ed
> anche se le ultime disposizioni legali gli rompono un poco le uova nel
> paniere, la musica continuerà ad essere >quella. Di solito esiste un
> pro-rettore alle faccende informatiche ed una piramide più o meno complessa
> di servizi tecnici.
>
> >In questa struttura occorre individuare chi è che conta davvero, quali
> sono i guadagni indotti dall'attuale stato di cose e come e >perché
> potrebbero cambiare con un nuovo corso.
>
> >Le maggiori ritrosie, alla fine, provengono dal personale tecnico preposto
> all'assistenza [che spesso non capisce neanche le >bastonate]. Nel nostro
> piccolo stiamo giungendo ad un accordo che prevede l'installazione di alcune
> macchine "di prova" con >ubuntu. Ne verranno monitorati l'uso da parte degli
> utenti e gli incidenti di percorso. Se saranno uguali o minori di quelli di
> >macchine Win o Mac se ne inizierà ad adottare l'uso in bliblioteca. Poca
> roba ma è già qualcosa.
>
> >Non so se questo "piano d'azione" possa essere riadattato per i licei e le
> scuole dell'obbligo, ma se vi servono altre informazioni >non avete che da
> chiedere.
>
> >Saluti a tutti
>
> >DHR
> Da quello che posso leggere, ne deduco che sei uno studente IUAV o lo sei
> stato a quanto sembra.
> Guarda io sono del dipartimento di informatica di Ca' Foscari, noi stiamo
> già utilizzando sistemi dual boot Windows - Linux (non ubuntu purtroppo) e
> già sarebbe un inizio passare dalla distro attuale di linux a Ubuntu.
> Il problema più grosso che ci si presenta davanti per esempio al
> dipartimento nostro è che :
> 1 - Ca' Foscari DSI è sotto microsoft MSDNAA (una sorta di partnership per
> fornire licenze agli iscritti)
> 2 - Uno dei più influenti tutor dei laboratori è Microsoft Student Partner,
> quindi a cercare di proporre una migrazione,     seppur anche in dual boot,
> verso ubuntu, risulterebbe una disfatta.
> La proposta mia sarebbe di incentrarci non tanto sui dipartimenti
> universitari, quanto magari sulle scuole elementari e
> medie, dove abbiamo la possibilità di attecchire di più magari in quanto
> non hanno una necessità "neurale" a livello di
> sistema informatico e quindi il passaggio a sistemi ubuntu o edubuntu
> magari può risultare meno ostacolato, soprattutto una volta prospettato il
> vantaggio economico.
> Inoltre possiamo anche giocare sul fatto del "livello" nostro come studi,
> ovvero parlo per me ora, uno studente universitario che propone alle
> università stesse di adottare certi sistemi, viene molto meno considerato
> rispetto a un'universitario, magari informatico come nel mio caso, che si
> pone davanti a delle scuole elementari / medie.
> Sappimi dire le tue considerazioni a riguardo.
>
> Memo Andrea
> Dipartimento di Scienze Informatiche
> "Cerchiamo di giocare d'anticipo"
>

Ehm... io non sono né uno studente, né un ex studente. Sono un docente con
la responsabilità, tra lauree specialistiche e triennali allo IUAV e non, di
quattro corsi diversi. Insomma, pure se sono tra quelli che contano meno
d'un soldo bucato, non è che abbia troppe difficoltà a farmi ascoltare. Che
poi chi m'ascolta si risolva a seguire i miei consigli è tutta un'altra
faccenda [ah aha ah!]. Però intanto, per ascoltare, ascoltano...

Forse però non sono stato abbastanza chiaro su un paio di questioni: quello
che sto/stiamo facendo i dipartimenti manco li tocca. La nostra è una
piccola iniziativa che ha il solo scopo di mettere Ubuntu su uno sparuto
numero di macchine per vedere come reagisce il pubblico [e pure quanto
funziona DAVVERO il sistema sotto stress].

Contemporaneamente operiamo su diversi fronti per quanto riguarda la
sensibilizzazione dei docenti e degli studenti.

Per quanto riguarda me direttamente, per esempio, in almeno due dei corsi di
IXD che tengo, Ubuntu ha un ruolo centrale.

Il mio primo post non era una proposta: si limitava a condividere una
strategia già in atto. Logicamente, appena avremo dei risultati su cui
riflettere, posterò anche quelli.

Se dai un'altra occhiata alle ultime righe vedi che le ho scritte proprio
perché m'è venuto in mente che forse questo tipo di sistema potesse essere
di qualche utilità anche a chi si occupa di scuola dell'obligo e licei, ma
io dei problemi e dei sistemi di questi livelli di istruzione non ne so
nulla, non è il mio campo.

Ciao,

DHR

Other related posts: