[ubuntu-it-promozione] Fw: Re: Ubuntu@School

  • From: "Memo Andrea" <gm_ivo@xxxxxxxxxxx>
  • To: "Ubuntu Mail" <ubuntu-it-promozione@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 11 Apr 2009 14:39:46 +0200

>Il 09/04/2009 Davide Homitsu Riboli ha scritto :

>Mah... io ho pochi rapporti con la scuola dell'obbligo e quella superiore. La 
>mia personale battaglia è per riuscire ad introdurre >Ubuntu [beh.. diciamo 
>Linux in generale ed Ubuntu in particolare] in Università, mirando però a dei 
>bersagli "strategici".

>Il problema più grave, in questo caso, sono i docenti [che spesso sono un po' 
>rimbambiti (mi ci metto io per primo) e guai a >cambiargli qualcosa delle due 
>procedure che hanno imparato] ed il personale [idem, più o meno]. E siccome, 
>in questi due casi, >è una battaglia persa, ho subito lasciato perdere.

>Il piccolo "bersaglio" che mi interessa sono le aula informatiche a 
>disposizione degli studenti. A Venezia in IUAV, ma anche nelle >altre Facoltà 
>che ho frequentato, sono di solito delle gran stanzone con una cinquantina di 
>computer collegati, a disposizione di >studenti [e docenti, che tanto non ci 
>vanno mai]. Queste macchine vengono ciclicamente cambiate con modelli più 
>performanti >ogni tre anni circa.

>Se si riuscisse a convincere chi di dovere a passare ad Ubuntu, oltre al 
>risparmio sulla licenza ci sarebbe da quantificare il ritardo >d'obsolescenza 
>e alla fine qualche euro lo si raschia pure lì.

>Si tratta di cifre piccole per una Facoltà, ma tutto questo permetterebbe loro 
>anche di mettersi il "fiore all'occhiello" >dell'OpenSource [sappiamo che 
>spesso è così] senza andare a toccar niente a docenti e personale.

>Dice: vabbé ma allora a che serve?

>Serve a mettere di fronte ad Ubuntu buona parte dei professionisti di domani: 
>gli studenti.

>Aggiungo che in quest'ottica, la questione politica è [per ora] abbastanza 
>ininfluente: sappiamo tutti che i Rettori fanno quel che >pare a loro ed anche 
>se le ultime disposizioni legali gli rompono un poco le uova nel paniere, la 
>musica continuerà ad essere >quella. Di solito esiste un pro-rettore alle 
>faccende informatiche ed una piramide più o meno complessa di servizi tecnici. 

>In questa struttura occorre individuare chi è che conta davvero, quali sono i 
>guadagni indotti dall'attuale stato di cose e come e >perché potrebbero 
>cambiare con un nuovo corso.

>Le maggiori ritrosie, alla fine, provengono dal personale tecnico preposto 
>all'assistenza [che spesso non capisce neanche le >bastonate]. Nel nostro 
>piccolo stiamo giungendo ad un accordo che prevede l'installazione di alcune 
>macchine "di prova" con >ubuntu. Ne verranno monitorati l'uso da parte degli 
>utenti e gli incidenti di percorso. Se saranno uguali o minori di quelli di 
>>macchine Win o Mac se ne inizierà ad adottare l'uso in bliblioteca. Poca roba 
>ma è già qualcosa.

>Non so se questo "piano d'azione" possa essere riadattato per i licei e le 
>scuole dell'obbligo, ma se vi servono altre informazioni >non avete che da 
>chiedere.

>Saluti a tutti

>DHR

Da quello che posso leggere, ne deduco che sei uno studente IUAV o lo sei stato 
a quanto sembra.
Guarda io sono del dipartimento di informatica di Ca' Foscari, noi stiamo già 
utilizzando sistemi dual boot Windows - Linux (non ubuntu purtroppo) e già 
sarebbe un inizio passare dalla distro attuale di linux a Ubuntu.
Il problema più grosso che ci si presenta davanti per esempio al dipartimento 
nostro è che :
1 - Ca' Foscari DSI è sotto microsoft MSDNAA (una sorta di partnership per 
fornire licenze agli iscritti)
2 - Uno dei più influenti tutor dei laboratori è Microsoft Student Partner, 
quindi a cercare di proporre una migrazione,     seppur anche in dual boot, 
verso ubuntu, risulterebbe una disfatta.
La proposta mia sarebbe di incentrarci non tanto sui dipartimenti universitari, 
quanto magari sulle scuole elementari e 
medie, dove abbiamo la possibilità di attecchire di più magari in quanto non 
hanno una necessità "neurale" a livello di 
sistema informatico e quindi il passaggio a sistemi ubuntu o edubuntu magari 
può risultare meno ostacolato, soprattutto una volta prospettato il vantaggio 
economico.
Inoltre possiamo anche giocare sul fatto del "livello" nostro come studi, 
ovvero parlo per me ora, uno studente universitario che propone alle università 
stesse di adottare certi sistemi, viene molto meno considerato rispetto a 
un'universitario, magari informatico come nel mio caso, che si pone davanti a 
delle scuole elementari / medie.
Sappimi dire le tue considerazioni a riguardo.

Memo Andrea
Dipartimento di Scienze Informatiche
"Cerchiamo di giocare d'anticipo"

 

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