[stefanesi] Santo Stefano Quisquina: Stefanesi.net: Interrogazione dell'On. Panepinto all'assessore per l'energia contro la nuova concessione alla Nestlè-San Pellegrino

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  • Date: Thu, 2 Feb 2012 09:52:51 +0100

Interrogazione dell'On. Panepinto all'assessore per l'energia contro la nuova 
concessione alla Nestlè-San Pellegrino

Si riporta di seguito l'interrogazione di G. Panepinto all’Assessore per 
l’energia e i servizi di pubblica utilità...

Si riporta di seguito l'interrogazione di G. Panepinto all’Assessore per 
l’energia e i servizi di pubblica utilità su “Intervento al fine di impedire il 
rilascio della concessione in favore della Nestlè-Sanpellegrino per il 
raddoppio dell’emungimento dell’acquifero di S.Stefano di Quisquina".
Premesso che :
nel Comune in oggetto vi è in atto da tempo una mobilitazione del comitato 
civico allo scopo di impedire un ulteriore sfruttamento del bacino idrico 
qualora venisse concesso un suo sfruttamento per un quantitativo pari a 20 
litri al secondo;
all’acquifero della Quisquina, si approvvigionano molti Comuni dell’agrigentino 
e del nisseno e il bacino idrico, per stessa ammissione della multinazionale 
Nestlè – Sanpellegrino, «è lo stesso a cui attinge oggi un sistema di 
acquedotti che rifornisce sia l’area dei monti Sicani che la stessa Agrigento» 
(dichiarazioni rese dalla dott.ssa Manuela Kron, direttore della Nestlè – 
Italia corporate, al quotidiano La Repubblica – Palermo, 5 Aprile 2008);
Considerato che:
nel 1988 in uno studio redatto da docenti di geochimica e di geologia applicata 
dell’Università di Palermo ed effettuato sulla falda della Quisquina  si 
concludeva che “l’emungimento di una falda idrica… in momenti di crisi idrica 
potrebbero indursi in alcuni punti della falda depressioni non compatibili con 
il naturale equilibrio invertendo la direzione dei flussi idrici sotterranei e 
procurando di conseguenza danni irreparabili”;
a distanza di anni nessun’altro studio di merito è stato condotto e che non vi 
è pertanto nessun altra ipotesi consolidata contraria a quella sopracitata.
Rilevato che:
il Presidente della Regione nel 2009 in considerazione del fatto che una 
ulteriore concessione su un bacino idrico di pubblica fruizione potesse 
determinare ripercussioni sull’equilibrio idrogeologico dell’area emise una 
delibera di Giunta che bloccava questo procedimento.
il tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma accogliendo il ricorso 
della multinazionale in oggetto avverso al provvedimento della Giunta Lombardo 
dà il via libera al raddoppio dell’emungimento.
Ritenuto che:
il bacino interessato, a cui attingono due tra le province più assetate 
d’Italia e assoggettate a cicliche crisi idriche, rischia di essere depauperato 
dallo sfruttamento industriale con considerevole profitto per gli azionisti 
mentre alla Regione Siciliana verrebbe pagato un canone annuo di concessione 
che ammonta a Euro 254,15 (secondo quanto scritto nel D.R.S. n. 292 del 
21.03.2006).
Per sapere:
quali iniziative, alla luce dei fatti sin qui esposti e in assenza di uno 
studio di merito sulla capacità di carico del bacino, intende adottare e se non 
ritenga di dover procedere in direzione della mancata concessione al raddoppio 
dell’emungimento dell’acquifero di S.Stefano di Quisquina.

Fonte: fiancoafianco.it


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