[sanniolug] Re: Rischi dell'informatica e barbarie delle icone

  • From: Massimiliano Mirra <mmirra@xxxxxxxxx>
  • To: sanniolug@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Fri, 09 Jan 2004 11:29:29 +0100

Giuliano <bipieffe@xxxxxxxx> writes:

> La società dell'opulenza, del superfluo, danneggia per davvero le
> capacità intellettuali dell'individuo.

Senza partire per simili tangenti, ritengo che l'articolo abbia a che
fare molto più semplicemente con considerazioni del tipo:

    Come scrivi `find -name '*.bak' -exec rm {}' in una GUI?

Oppure:

    Se è vero che il computer risparmia lavoro all'uomo: nel navigare
    tra directory, leggere il nome di ogni file, e se corrisponde a un
    certo schema cliccarci su e selezionare `Elimina', il tutto per un
    numero indefinito di volte, cosa mi sta risparmiando il computer?
    Di chiaccherare con il processore della scheda grafica?

O ancora:

    Ma non ci sarà un motivo, se a un certo punto dell'infanzia
    l'essere umano comincia a usare la parola?

Omette tuttavia pulci che farebbero bene a molte orecchie, come:

    Il punta e clicca è davvero più semplice, o soltanto, viste le
    esperienze in fatto di sistemi operativi da cui proviene chi ama
    fare questi paragoni, più *familiare*?

Oppure:

    Se i mezzi di espressione `moderni' ed `evoluti' sono quelli
    `intuitivi' ed `immediati', quelli che, presumibilmente, impari da
    solo in poche ore una volta davanti allo strumento, perché
    continuare a insegnare ai bambini a leggere e a scrivere, cosa
    palesemente controintuitiva e non immediata?  Quando poi un
    telecomando imparano a usarlo in pochi minuti?  Forse perché ne
    vale la pena?  Forse perché ne vale la pena *e* non è qualcosa che
    farebbero da soli una volta adulti?  E forse si potrebbe accendere
    una lampadina in qualche testa e si potrebbe considerare
    l'opportunità di insegnare anche qualcos'altro?
    
O infine:

    E' il fatto che quel concetto sia espresso con un simbolo grafico
    a renderlo facilmente accessibile, o piuttosto il fatto che quel
    concetto sia espresso con lo *stesso* simbolo grafico in ogni
    programma?  Fa la differenza il mezzo espressivo o la coerenza
    all'interno del mezzo espressivo?

(Almeno l'ultimo sospetto ha sfiorato le menti delle comunità di GNOME
e KDE, che sembrano finalmente intente a uniformare il linguaggio
grafico e l'interazione con l'utente nei loro ambienti piuttosto che a
creare disegnini sempre più `cool'.  Meglio che niente...)

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