All'incrocio tra processo penale e processo mediatico
_Recensione a "Giustizia mediatica. Gli effetti perversi sui diritti
fondamentali e sul giusto processo" di Vittorio Manes_
_di Andrea Apollonio_
Il grande pregio del libro di Vittorio Manes è quello di aver illustrato
con precisione chirurgica e analisi scientifica le storture della
"Giustizia mediatica" riuscendo a scindere i media (quel quarto potere
libero per sua stessa natura: il più svincolato dei poteri, almeno sulla
carta) dagli attori della giustizia (del terzo potere, il più vincolato
alle forme ed ai principi): perché solo questi secondi possono essere
razionalmente additati quali artefici/responsabili del "tribunale"
penale mass-mediatico. Ma il sistema giustizia, andrebbe aggiunto, non è
composto solo da magistrati che indagano e decidono e da avvocati che
difendono, ma anche, volgendo lo sguardo più in alto, dalla politica che
in Parlamento è chiamata a legiferare, mentre fuori guarda ai media come
proprio - e ormai unico - strumento di legittimazione. E allora se un
corto circuito c'è, come c'è, e questo saggio da ultimo lo disvela,
forse bisognerebbe chiedersi se il vero artefice/responsabile della
"giustizia mediatica" non sia proprio l'odierna politica.
https://www.giustiziainsieme.it/it/giustizia-comunicazione/2361-recensione-a-giustizia-mediatica-gli-effetti-perversi-sui-diritti-fondamentali-e-sul-giusto-processo-di-vittorio-manes