Ciao Roberto, non so se sia meglio aprire un nuovo thread tipo: 'Proposte e mugugni' o qualcosa del genere per non annegare i pinguini in un mare di discorsi che, con continui rimandi, rischiano di disorientare un pò. Rinuncio quindi a rispondere punto su punto e vengo al dunque. Ti assicuro che non mi è sfuggito nulla di quello che hai scritto; il problema è che ho idee molto personali e a volte la terminologia troppo sintetica non aiuta. Io credo che nonostante i grandi progressi di progetti come Kde e Gnome, gli sforzi di Red Hat, Suse e Mandrake, linuz (ma anche bsd) rimarranno nella sfera UNIX il che significa x admin e/o developers; sono fermamente convinto che la sfida con Microsoft sia persa in partenza perchè i presupposti da cui nascono i 2 SO sono troppo diversi (se non opposti) e che la strategia di Redmond sia assolutamente invincibile. Con questo non intendo dire che non ci sarà un incremento di utenti per UNIX (c'è già), ma penso che questo non sia destinato ad assumere proporzioni gigantesche, o almeno, non da noi. Soprattutto non credo che sia lo 'user-friendly' l'argomento da contrapporre in quanto sarebbe solo suicidio; chi si rivolge ad UNIX, in generale, è intelligente, curioso e paziente: caratteristiche, attualmente, piuttosto rare sia nei giovani che nei vecchi, ma soprattutto ha quasi sempre un interesse speculativo e solo qualche volta ha dei reali problemi da risolvere. MacIntosh è passata ad UNIX: great! ma la maggior parte degli users ha preferito tenersi il vecchio SO perchè del nuovo non ci capiva niente; credo che questo esempio sia piuttosto illuminante. Quindi credo che chi voglia lavorare (o giocare) con linuz debba abbandonare le abitudini acquisite su windoz: ti insegno un trucchetto per... ed imparare seriamente come funziona un UNIX; la mia piccola esperienza mi ha insegnato che le stesse persone che seguirebbero un corso divulgativo sarebbero disposte a seguire anche un corso più serio, semplicemente perchè sono curiose: la carta vincente sta nel come proporlo. Arrivati a questo punto si deve affrontare il problema delle certificazioni; la situazione è semplicemente paradossale: il cuore del SO è stato realizzato da uno studente finno-svedese fuori corso coadiuvato da migliaia di studenti più o meno fuori corso anche loro e per usarlo invece ti devi certificare: quindi gli autori, che non sono certificati, non potrebbero utilizzare il software da essi stessi prodotto! mi pare la stessa storia dei brevetti e delle corporazioni dei giornalisti (oltre che dei baroni). Qualcuno mi potrebbe obiettare che i titoli di studio servono proprio per dimostrare cosa uno sa fare ad un altro che non lo sa, ma almeno noi, siamo seri! Io non sono un rivoluzionario, anzi, ma rifiuto di cercare l'omologazione in un ambiente che è nato proprio per contrastarla. Per quanto riguarda la giusta retribuzione per chi tiene corsi o conferenze: le regole ci sono già e sono praticate dagli enti (seri) che li organizzano; le tariffe (cosiddetti gettoni), se non ricordo male, si aggiravano intorno al milione e mezzo di vecchie lire per intervento; si tratta solo di stabilire quanto di questa cifra si debba o si voglia destinare al Lug. Sulla metodologia didattica, poi, mi trovi completamente d'accordo: lo facevano già nell' antichità classica! Ci sono diversi livelli di insegnamento e di apprendimento e chi ha superato un livello coadiuva il maestro nell'insegnare ai livelli inferiori (ma sotto la sua responsabilità). Poi una parolina su Genova e il suo mercato: questo, semplicemente, non esiste; e l'esperienza che ho accumulato in altri settori (e in anni di fregature) mi ha convinto che cercare di sviluppare un mercato a Genova sia pressapoco come scopare il mare; quindi, cercarlo altrove: e qui bisogna discutere dei rapporti tra i vari Lug... La mia proposta, ma non penso che sia una novità, è rivolgersi alle associazioni no-profit internazionali (come sto già facendo a titolo personale) e proporre loro collaborazioni full che comprendono proprio tutto: dalla macchina (spesso riciclata), al software per arrivare fino alla consulenza (questa, finalmente, retribuita); volendo, poi, si può arrivare al sacrificio estremo: viaggi e permanenza in luoghi remoti per accudire i pinguini, formare il personale eccetera. Io credo, insomma, che un software sviluppato da una comunità virtuale debba ritornare alla comunità per le stesse vie e contribuire alla globalizzazione (quella buona!) che l'ha prodotto. Adesso mi fermo perchè il gatto sta pascolando nei pressi della motherboard. Rfc. parapaponzi <parapaponzi@xxxxxxxxx> ========---------- Prima di scrivere in m-list per favore leggi il regolamento http://www.lugge.net/soci/index.php?link=manifesto Archivio delle e-mail postate in lista //www.freelists.org/archives/lugge/ Modifica dell'account sulla lista LUGGe http://www.lugge.net/soci/index.php?link=manifesto.htm#list