[Lugge] [SUPER-OT] il tramonto dei dubbi (era Re: [OT] Film de paura)

  • From: robang <robang@xxxxxxxxx>
  • To: lugge@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Mon, 25 Oct 2004 14:39:51 +0200

Carlo Cassinari wrote:

dubbi tanti, certezze poche... così è la vita ;-).


Nessun uomo ha certezze per questo desidera leggere nel futuro e lo fa da epoche immemori. Con gli auspici, con le divinazioni, con i tarocchi, etc. etc.


Ma se dessimo ad un uomo la capacità di leggere nel futuro e la fiducia nello strumento di quella lettura cosa accadrebbe? Nulla...
...avremmo un uomo annoiato e raramente socievole perchè colui che vede il futuro vive nel futuro mentre gli altri vivono, per lo meno, nel presente.


Il dubbio fa parte della natura umana, direi che è una caratteristica embedded. Se elimini il dubbio dall'animo dell'uomo ottieni due tipologie: il presuntuoso e il rassegnato. IMHO sono le due faccie della medesima medaglia.

Ci sono delle persone che con il tempo hanno sviluppato delle "forme mentis" e attraverso questa forma vedono il mondo. Lo filtrano. Magari sono persone che per carattere non diresti mai siano presuntuose ma in realtà "presumono" perchè non dubitano più. La malattia, un incidente o una disgrazia può essere un breakpoint sufficientemente tragico da far in modo che superino la loro forma mentale acquisita e consolidata. Così dopo l'apparente ordine nella loro vita ritorna il caos, e dopo il caos un altro ordine.

Altri sono rassegnati e non per carattere ma perchè il dubbio non è scomparso dalla loro vita semplicemente ciò che è scomparso è la sorpresa. La scomparsa della sorpresa non è da intendersi come incapacità di sorprendersi ma semplicemente perchè anche gli eventi meno probabili o più "strani" trovano una loro spiegazione nella visione che si sono fatti del mondo. È antico il mito del saggio eremita per il quale tutto è ovvio.

Io so che se leggi la storia in ordine cronologico la conosci. Se la procedi in ordine inverso la capisci. Da ciò segue, ma non in maniera banale [1], che se un uomo avesse accesso alle informazioni future comunque non è detto che potrbbe sfruttarle per il futuro ma sicuramente avrebbe una visione più chiara del presente.

Ammesso che trovi una spiegazione che "dimostri" la proposizione [1] potrei dire che il buon "visionario" è soprattutto un uomo che ha gli strumenti per vivere un buon presente. In fondo le persone che consultano gli oracoli vanno cercando un modo per affrontare il presente piuttosto che una semplicee fanciullesca curiosità riguardo al futuro.

La meccanica classica è deterministica: dati i pressuposti si posso conoscere le sorti ma poi intervengono i processi stocastici e già il gioco del biliardo non è più prevedibile dopo il 7° urto/rimbalzo. La relatività impedisce di conoscere il futuro perchè significherebbe che un informazione ha viaggiato a velocità superiore a quella della luce.
L'unica teoria non locale (vedere futuro = possibile) e stocastica (cioè che preveda il caos) è la meccanica quantistica.
Ora se uno leggesse un po' di letteratura sugli esperimenti di frontiera nel campo della meccanica quantistica (ad es.: teletrasporto di particelle elementari) si renderebbe conto che le informazioni che viaggiano più veloci della luce posso esistere ma non possono essere sfruttate in maniera pratica prima di un certo lasso di tempo (ergo non sono immediatamente utili a fini concreti).


Se vogliamo interpretare in questo modo questi esperimenti potremmo dire in maniera "volgare" (da volgus = popolo) che un veggente non possa fare profezie precise. Ora il fatto che non riesca a farle precise non è tanto legato all'utilità in senso "umano" quanto all'utilità in senso scientifico. Una previsione non precisa non è possibile confutarla o provarla perciò il veggente vero non ha nessuna possibilità di distinguersi da un veggente falso: ergo non serve.

Poichè non ci sono tratti sulla veggenza credibili da un punto di vista scientifico e caratteristica che per sua natura potrebbe non essere nemmeno dimostrabile scientificamente allora il veggente è un entità che per la scienza non esiste. Non è provabile.
Nonostante questo è probabile che "egli" sappia delle sue capacità ma è altrettanto probabile che potrebbe avere, o che potrebbero avere gli altri, un serio dubbio che non sia folle (invece!). Cioè è inutile anche a se stesso.


Allora l'interrogativo "quale uso del conoscere il futuro" comincia ad avere sfumature più esoteriche che non pratiche. Una persona che conosca il futuro ma dubita (razionalmente) di questa sua capacità potrebbe fare un gioco: <<facciamo in modo che io mi trovi sempre là dove accade un fatto "importante e positivo" in questo modo gli altri riconosceranno in me l'autore/attore di tale fatto>>.
Se gli riesce, ovviamente a posteriori, potrebbe provare a se stesso che effettivamente sapeva prevedere i fatti. Assodato questo fatto potrebbe avere ancora un dubbio (almeno): <<sono in grado di agire sulle persone e/o circostanze chiave, che conosco in anticipo, in maniera da cambiare arbitrariamente il futuro?>>.


Ammesso che tali persone abbiano tali capacità di intervento una domanda mi sorge spontanea: perchè dovrebbero intervenire?
Diciamo che non conosco una ragione a questa domanda, di per certo so che l'interesse personale difficilmente può essere una valida motivazione. È molto più probabile che una persona si faccia passare per "veggente" per comparire in TV o per truffare gli altri piuttosto che un eventuale veggente sfrutti il suo dono per accumulare ricchezze.


Allora se io immaginassi di poter prevedere il futuro (provateci anche voi ad immaginare una situazione simile) e avessi avuto modo di smentire l'ipotesi che sono pazzo rimarrebbero solo due dubbi:

 - posso, sempre immaginando, intervenire per cambiare il futuro?
 - perchè, sempre immaginando, dovrei intervenire?

A questo punto, sempre immaginando, posso darmi una sola risposta: tali persone sono costrette ad intervenire ed in maniera assai pesante sul futuro per ritornare alla condizione di "uomini" e dopo averlo cambiato smettere di conoscere il futuro. Oppure non intervengono, salgono su una montagna e si ritirano in eremitaggio dentro ad una grotta.

Perciò abbiamo due tipologie: profeti e eremiti.
L'unica differenza è che nessuno imita gli eremiti, mentre molti sono disposti a morire per un profeta. Uhm...
...ritorno nella mia grotta a pensare!
ROTFL
;-)



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