[Lugge] Re: Riflessione su GNU/Linux (was: discorsi vari in ML :))

  • From: Rodolfo Carolei <lotharx@xxxxxxxxxxx>
  • To: lugge@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 2 Oct 2003 11:38:59 +0000

Ciao Ste,
ecco come ragiona un vero hacker!
Liberta' di pensiero e pensiero di qualita'.

Alle 13:29, mercoledì 1 ottobre 2003, hai scritto:
> Solo una riflessione su cosa era e cosa sarà GNU/Linux, a seconda della
> visione di chi pensa che non prenderà piede, e chi pensa che invece i
> tempi siano maturi per la fase "Un pinguino in ogni CASE":
>
> Per Gli Scettici, GNU/Linux non arriverà mai sui PC di chi di PC non
> capisce nulla. Per intenderci, sarà sempre una lunghezza indietro ai
> prodotti M$, che benchè meno raffinati, di certo sono piu' facili da
> usare, ma SOPRATTUTTO sono piu' standard, e piu' radicati nel tessuto
> informatico delle PMI. Che in italia è come dire il 90% dei posti di
> lavoro. In questo scenario le distribuzioni come Mandrake, RedHat, Caldera
> e via dicendo sono destinate a scomparire, o (come sta già facendo in parte
> RedHat) buttarsi sul settore Server, piu' piccolo ma molto piu'
> remunerativo e meno dispendioso.
> Di fatto, si tratta di una involuzione notevole, da prodotti di nicchia,
> a prodotti quasi consumer, fino a tornare nuovamente prodotti di
> nicchia. Di conseguenza, anche il "pubblico"  di GNU/Linux tornerà pian
> pinano ad essere una ristretta elite d smanettoni, gente che quando
> qualcosa non va mette mano al codice sorgente, modifica le interfacce e
> via dicendo. Da un lato mancando la spinta (economica) di MDK, RH E
> Caldera, molti progetti ora rivolti all'usabilità e prettamente rivolti
> a rendere GNU/Linux + "user friendly", e mancando le motivazioni per
> tale mole di lavoro, verranno abbandonati, e i programmatori
> probabilmente passeranno a sviluppare altro (magari in ambiente server).
> Dall'altro lato il circolo vizioso porterà sempre meno utenti a
> GNU/Linux, visto che la curva di apprendimento sarà talmente (e
> nuovamente) elevata da dissuadere i "non smanettoni" a mettere le mani
> su GNU/Linux.
>
>
>
> Per I Fanatici, GNU/Linux è destinato, in tempi ragionevolmente brevi, a
> soppiantare M$ Winzozz & C., vuoi per la maggior stabilità del sistema,
> vuoi per l'interfaccia grafica ora all'altezza del concorrente, o vuoi
> per un mutamento culturale.
> Questo dovrebbe portare ad un allargamento della base di PC-Desktop
> Linux-Based, con tutte le conseguenze del caso. Il numero di "utenti
> GNU/Linux"  diverrebbe quindi almeno di un ordine d grandezza maggiore
> di quello attuale, e almeno 2 ordini di grandezza maggiore di quello di
> qualche anno fa. Con buona pace di RedHat e Mandreake, che potrebbero
> forse finalmente iniziare a campare vendendo Sistemi Operativi :) e Bill
> Gates costretto a chiudere il reparto Sistemi Operativi della M$ e
> scrivere codice per GNU/Linux.
>
>
> Ora, statisticamente parlando, il primo caso è difficilmente
> classificabile. Il gruppo di utenti non è eterogeneo, ma condivide
> un'idea d fondo, sono mossi dagli stessi ideali e, in una buona
> percentuale, hanno stili di vita simili (gente che ruota attorno alle
> università), nonchè skill individuali decisamente elevate rispetto alla
> media. Questo fa della elite d smanettoni della visione de Gli Scettici
> un gruppo difficilmente descrivibile in base alle leggi statistiche.
>
> Nella visione de I Fanatici invece l'idea è "GNU/Linux per tutti",
> quindi come ipotesi c'è proprio la grande diffusione e la grande
> eterogeneità dei potenziali utilizzatori. E' ovvio che in quel caso lo
> skillness medio non sarà per nulla maggiore di quello attuale necessario
> a far andare Windows, mentre i problemi saranno mediamente maggiori
> dovendo usare GNU/Linux. E' altresì vero che la distribuzione statistica
> dello skillness, data l'eterogeneità e dato il grande numero di
> soggetti, sarà nient'altro che la solita distribuzione gaussiana. Dove
> ci sono sempre e comunque pochi eletti bravi, dove vi sono pochi
> totalmente imbranati, e molti "che si arrangiano", esattamente come ora
> sotto win :)
>
> Nella prima visione il "rischio" è lampante: il mercato sarebbe in balia
> di Zio Bill, che non avendo concorrenti tornerebbe a fare il Buon
> Monopolista, cioè quello ke t ciula i sildi e poi da lo 0,00001% in
> beneficienza. Impippandosene bellamente di vendere S.O. orientati ai
> Server, farebbe miliardi a palate con le solite schifezze stile Office
> 2004Super Pro Ed. (ovvero con un nuovo assistente a forma di
> Commercialista che ti rompe le balle mentre compili qualsiasi documento).
>
> Quello che della 2nda visione invece un po mi spaventa è che si
> "disperderebbe" la cultura che è il vero motore di GNU/Linux, ovvero
> quella cultura Underground (nata negli anni '50 al MIT) senza la quale
> GNU/Linux morirebbe. Qualcuno potrebbe obiettare che se mancassero i
> kernel hackers e + in generale gli smanettoni, e con GNU/Linux molto
> diffuso, allora le grandi case che vendono GNU/Linux potrebbero
> permettersi di pagare qualcuno per fare il loro lavoro. Al di la del
> fatto che nessun dipendente farà mai bene una cosa che qualcun'altro fa
> per pura passione, il risultato sarebbe ottenere il Nuovo Windows, con
> gli stessi problemi, le stesse magagne e via discorrendo.
>
>
> Ovviamente la mia speranza è che succeda qualcosa che porti ad una "via
> di mezzo": che linux attecchisca si, ma che non perda la sua idea di fondo.
>
> Spero d aver dato qke spunto d discussione =))
>
> Stefano.
>
Grande capacita' di analisi e sintesi allo stesso tempo. Non credo che ci sia 
altro da dire. Inviterei, inoltre, a riflettere sugli interventi esterni alla 
comunita' operati da chi vuole vincere la propria battaglia con Bill servendosi 
di GNU/Linux (IBM in primis, SUN, ecc...), poiche' il denaro fa opinione > 
strategie > successo; il tentativo (meritorio, ma non disinteressato) di S. 
Jobs e la microsoftizzazione di alcune majors Linux...

Ciao.

parapaponzi parapaponzi@xxxxxxxxx>


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