[Lugge] ILS: Linux è una rivoluzione, inutile fermarla.

  • From: "Roberto A. F." <robang@xxxxxxxxx>
  • To: LUG List <lug@xxxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Mon, 10 Sep 2001 17:24:27 +0200

Christian Surchi wrote:

> > Quello che si sta cercando di dire, e` che *nessuno* puo` andare a dire
> > al Lug di Firenze (per dire) che cosa _puo`_ o non puo` fare. E nemmeno
> > se firenze e` meno lug di altri.
>
> Ma e' un iniziativa unitaria con degli obiettivi, dei principi, delle 
> finalita' ben
> precise, oppure e' un ritrovo di lug in cui i lug danno spettacolo? Perdonami,
> Maurizio, ma non mi sembra per niente la stessa cosa. E la discussione che 
> ne' e'
> venuta fuori, flame a parte, lo dimostra.
>
> > Mi sembra cristallino. Tutti coloro che ritengano partcipare a questa
> > "festa" aderiscano con le iniziative che ritengono piu` opportune.
> > Punto.
> > Tutto il resto, sono atriti, ruggini, fastidi e malumori, tutti
> > stra-visti.
>
> Non e' per niente cristallino secondo me. Se e' come dici te, si chiama 
> raduno di
> LUG, se e' invece "Linux e il software libero", allora si parla solo di 
> software
> libero, perche' linux *e'* software libero.

    <Lo dico con sommo skazzo>
    Forse è venuto il tempo che ILS decida se vuol essere il punto di 
riferimento dei
Talebani Duri&Puri oppure dei LUGs Italiani, ognuo dei quali dotato o meno di 
statuto
è un organismo a parte, a se stante, con una sua storia e una sua attività e 
come tale
deve essere rispettato.
    Ogni qual volta un LUG non eserciti complessivamente lucro sulle attività 
da lui
svolte è a mio avviso meritevole di FIDUCIA.
    È vero che i LUGs giovani sono quelli probabilmente più moderati, quelli
tecnicamente svantaggiati e organizzati peggio... quindi si è sempre adottato la
tecnica di plasmarli ad immagine e somiglianza del LUG PERFETTO. Fa parte di un 
certo
concetto di educazione. Lo comprendo.
    A mio parere non è più il tempo di questo approccio. Alcuni LUG giovani 
hanno
dimostrato con i fatti di avere volontà a sufficienza per autorganizzarsi e
autonomamente gestirsi.

    Se ILS non saprà essere un'onesto e diligente 
coordinatore/roganizzatore/megafono
dell'attività portata avanti sul territorio dei vari LUGs rimmarà una scatola 
vuota,
magari con molta filosofia, ma senza nessun realte potere di intervenire sulla 
realtà,
già ristretta a quella italiana.
    È vero che ci sono altre associazioni come Assoli che potrebbero tapapre 
questo
buco... ma non sono indicate per essere l'organo referente i LUGs. Forse per i 
FSug.

    È anche vero che i LUGs senza la loro identità particolare e senza la 
libertà
d'azione sono impossibili da amministrare: volontariato okey, però le 
responsabilità
in solido per mandare avanti la baracca chi se le prende ILS? NO, come iLS 
avete già
difficoltà a gestire un Linux Day, (come noi d'altronde ;)!
    Allora possono essere gli amministratori sottoposti a condizioni NON 
previste
nello statuto ed esterne ad esso? NO. Rispondono solo ai soci.

    Inoltre è vero che i LUGs sono seriamente sminuiti da NON-collaborazione
reciproca.
    È quindi evidente che stiamo affrontando uno sforzo tremendo a passare da 
una
situazione di pochi LUGs, con poche persone molto allineate, ad una situazione 
di
molti LUGs più grandi e con diverse motivazioni. Nonostante questo è
TROPPO importante, per lo meno per molti di noi, trovare una strada comune da 
seguire,
e questa strada comune è comunque, prima ancora che nei nostri statuti, nei 
nostri
nomi LUG = LINUX USERS GROUP.
    Siamo delle associazioni di UTENTI, non dimentichiamolo, UTENTI non 
sviluppatori
[1] o filosofi [2], utenti LINUX. E questo ci accomuna tutti, belli, brutti, 
giovani e
vecchi.
    Il LINUX DAY può diventare una manifestazione nazionale a carattere annuale
attraverso i quali i LUG (Linux Users Group) si fanno conoscere e si conosco a 
vicenda
(nel momento della comune organizzazione). È sicuramente un ottimo momento per 
parlare
di Software Libero e quindi associazioni come Assoli potranno in futuro 
chiamare i
rappresentanti, non a controllare che si usi _solo_ SW libero, ma a partecipare 
agli
eventi locali con il compito di parlare di SW libero.

    Anche perchè è inutile nasconderlo, anche mettendoci tutta la buona volontà
nell'insegnare, la crescita prevista per il nostri LUGs sarà nei prossimi anni 
tale
per cui le persone avranno il diritto di voto prima di aver ricevuto un'adeguata
acculturazione sulla GPL. Bloccare questo fenomeno rifiutando supporto a 
persone non
mature è solo un espediente (che anche noi del LUGGE usiamo) per mantenere il 
numero
dei soci e la loro acculturazione a livelli sostenibili dalle nostre 
amministrazioni.
    Ma non potremo continuare a nasconderci dietro il dito dei Duri&Puri.
    I sistemisti NT, con tutta la loro cultura M$, sono già alle console Linux e
questi non si faranno scrupolo di insegnare Linux come insegnano NT ai corsi di
certificazione 5gg = 4milioni+IVA.
    Rifletteteci. Non vi sto chidendo di buttare alle ortiche la storia di cui 
siete
ovviamente fieri.
    Si tratta di accetare che i tempi cambiano e che la massificazione di un 
O.S.
richiede un linea filosofica più moderata/morbida e un'impresa/attività più 
agile.

    Linus lo disse (mi pare meno di due anni fa circa) che Linux non era pronto 
a
diventare una piattaforma utile per il Desktop, che vi sarebbe voluto almeno 5 
anni.
Sappiamo che è vero ma già meno vero di quando fu detto... abbiamo meno di 3 
anni. Per
quel giorno sarà bene se avremo imparato a  ballare TUTTI quanti (i LUGs) 
insieme allo
stesso ritmo. Dubito che il ritmo potrà essere quello lento e melanconico dei
Duri&Puri... credo che sarà quello veloce e allegro dei nuovi arrivati.

    Come in ogni transizione capita che certi vecchi, siano troppo vecchi per
insegnare e posso solo riprendere i giovani dai quali (giustamente o
ingiustamente) raccoglieranno solo sberleffi. Sono 10 anni che c'è Linux, 
mettiamo che
sia arrivato in Italia due anni dopo, anche così è ben difficile che persone 
abituate
a pensare in un certo modo per oltre 8 anni, possano essere a loro agio in 
questa
transizione. Linux è una rivoluzione da cui qualcuno non si riprenderà più... e 
non
sto parlando dei sistemisti NT.
    </Lo dico con sommo skazzo>

    [1] incidentalmente l'utilizzatore del SW libero è chiamato anche allo 
sviluppo,
ma ovviamente l'allargamendo della base di utilizzatori renderà questo principio
impossibile da seguire. Molti resteranno cmq e soltanto utenti.

    [2] Stallman ha una visione della GPL che a mio modo di vedere è "filosofia 
di
vita", io dal mio punto di vista, che sono uno smanettone e un utente di sistemi
informatici prima che filosofo, mi attengo alla visione di Linux per cui la GPL 
è
buona e giusta perchè è divertente. Ovviamente apprezzo il valore 
sociale/filosofico
della GPL ma è un qualcosa in più che cmq da una scusa al mio divertimento (lo 
faccio
perchè mi diverto ed incidentalmente è giusto... infatti io sono fiero e felice 
di
quello che faccio mentre chi lo fa "perchè è giusto" è sempre mesto e 
preoccupato).
Ditemi se non è vero?

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