[Lugge] Re: De Bellum Lugge
- From: "Choppo Man" <choppoman@xxxxxxxxx>
- To: <lugge@xxxxxxxxxxxxx>
- Date: Sun, 10 Jun 2001 13:22:00 +0200
> LUGGE e' a tutti gli effetti un'associazione che vive rispettando delle
> regole e delle direttive morali.
Direi che questo è il primo punto fondamentale da sottolineare.
> Il frutto dei nostri mesi di duro (ve lo assicuro, e' stato duro) lavoro
lo
> potete vedere nello statuto del LUGGE. E' a disposizione di tutti. Come
per
> ogni altra associazione, infatti, noi siamo regolati da uno statuto. Noi
> fondatori, e di conseguenza tutti i soci che ne fanno parte e la
compongono.
SEcondo punto fondamentale da sottolineare.
> Forse il nostro errore e' stato quello di non far pesare troppo il lavoro
> che abbiamo svolto, con il risultato (che mi addolora) che il suddetto
> lavoro e' passato come una cosa alla "pizza & fichi", ma vi assicuro che
non
> e' cosi. La prima cosa che faccio quando mi iscrivo ad un' associazione e'
> vedere se questa persegue i miei stessi fini, leggendone per prima cosa lo
> statuto. Questo terrei lo facesse chiunque si avvicina a LUGGE. Non
possiamo
> imporlo con la forza, ma vogliamo evitare altri spiacevoli inconvenienti
> dovuti alla mancanza di informazione.
Qui non sono daccordo. Nel senso che secondo me è possibile stilare una
specie di manifesto che un nuovo simpatizzante ebba per forza leggere, prima
di potersi iscrivere.
Inoltre potrebbe essere una buona idea scrivere delle FAQ da inviare a ogni
nuovo iscritto e/o simpatizzante all'atto dell'iscrizione e/o periodicamente
in caso di modifiche.
>Come ha fatto notare Foglietta,
> ovviamente, la questione non era esclusivamente legata alla Mailing List
ed
> all'uso che se ne fa di essa, ma al Codice Civile Italiano...
Questa secondo me è una parte da non sottovalutare. La fruizione di internet
a diffusione di massa che è iniziata ormai da un paio di anni con gli
abbonamenti free, ha diffuso l'utilizzo del comp e del mondo dell'IT in
maniera aperta, spregiudicata e tutto sommato incosciente.
Ci sono sempre stati fenomeni legati allo scambio di materiale illegale o
perlomeno non moralmente accettabile da tutti fino dai tempi delle BBS. Ma
all' epoca il livello di fruibilità era minore e richiedeva un notevole
impegno economico e comunque una certa competenza.
La differenza con i nostri "tempi" sta nel fatto che con pochi click anche
un inesperto (...beh non è proprio così....ho visto persone che ti fanno
pensare che l'anello di congiunzione con il pitecantropo viva ancora
oggi....) può accedere a prodotti, servizi e informazioni in un modo
semplicemente impensabile. Questa facilità fa pensare che tutto sia
possibile.......
Come dice il vecchio proverbio:"l'occasione fa l'uomo ladro..". Così magari
pensando di passare inosservate centinaia di persone, scambiano materiale e
informazioni su cose non propriamente permesse dalle leggi vigenti.
Come se stando su Internet ste leggi non contassero nulla......e come (cosa
più che falsa) se tutto passasse sotto un perfetto anonimato.
Questa forma mentis di fatto è stata sostanziata IMHO dalle multinazionali
del sw. Avete mai visto un Twilight o i nuovi Italight? Come è possibile
avere a disposizione in un unico supporto decine di software con i crack
relativi (numeri seriali, programmi di sprotezione, etc...) per un
controvalore di svariate centinaia di migliaia di lire e tutti rigorosamente
per ambiente M$?
"Perchè sbattersi a livello pratico ed economico se quel programma (...che
ho letto in tutte le riviste essere uno sballo....) lo posso avere
gratis?"...questo è un pensiero estremamente diffuso.
Altro che filosofia Signori! Qui la gente che non vuole sbattersi, che non
vuole spendere e che non vuole avere nessuna responsabilità FA' il mercato.
E se la BSA dice che il 45% del sw è copiato, quello che non dice e che il
modo per creare un mercato in regime di monopolio passa proprio dalla
diffusione del software copiato illegalmente.......se mi permettete il
paragone la cosa è molto simile allo spaccio di droga. Il pusher propone al
prossimo "probabile" cliente gratis una dose di sostanza....poi al ritorno
del cliente gli fa pagare poco....poi quando c'è la dipendenza AMICO PAGHI e
SALATO ANCHE........
Già il fatto che qualcuno veda che oltre a M$ c'è qualcosa d'altro è
importante! Ma non è sufficiente. Secondo me l'esigenza di fornire una
informazione aperta sul mondo dell'IT è un compito fondamentale. Altrimenti
presto potrebbe essere possibile rendere "illegale" l'uso di
Linux......propongo in maniera provocatoria questa ipotesi dopo avere letto
l'articolo dell'Avv. Andrea Monti, Presidente dell'ALCEI pubblicata nel
numero 16 di Linux & Ca pag. 80.
SE pensate che per quanto riguarda la Legge sui diritti d'Autore l'Onorevole
Altea (relatore del progetto di Legge) ha dichiarato:
- il fenomeno Open Source è del tutto minoritario
- essendo fenomeno minoritario non può costituire motivo per modificare una
legge
- che è auspicabile che la M$ continui nella sua "missione" verso
l'innovazione
- di avere subito pressioni lobbistiche nella relazione della legge (BSA)
Inoltre pensate alla buffonata dell'ECDL (European Computer Driving Licence)
che da un po' costituisce UFFICIALMENTE TITOLO NEI CONCORSI PUBBLICI. Questo
"Patentino" è TOTALMENTE M$ ORIENTED. 7 moduli di esame così composti:
1) cultura generale informatica
2) Windows 9.x
3) Word
4) Excel
5) Access
6) Power Point
7) Uso di Browser e E mail (di fatto Internet Explorer e Outlook)
Essere SOPRA queste cose è difficile; creare una nuova consapevolezza e
favorire l'utilizzo di sw Open Source in questo momento NON E' UNA QUESTIONE
DI FILOSOFIA.
E' soltanto duro lavoro sul campo per fare vedere le differenze, i pregi e i
difetti di una proposta che e foriera di libertà individuale.
Ma la libertà non interessa all'Utonto medio.....M$ lo ha capito ed è per
questo che ottiene l'appoggio di Governi nel mondo.
>Non possiamo
> pensare a tutto! :-) Ci stiamo organizzando per colmare alcune lacune, vi
> terremo informati. A voi la parola.
>
Forse sono stato un po' duro ma quello che ho detto lo penso.
Ciauz a tutti
Choppo
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