Il giorno ven, 19/11/2010 alle 17.17 +0100, Vesna ha scritto: > > Il 19/11/2010 10:25, Anne Ghisla ha scritto: > > On Fri, 2010-11-19 at 09:27 +0100, Giuliano Natali wrote: > > > > > > Al punto 3 non ci siamo arrivati, mentre per il punto 2 mi piacerebbe > > vedere qualche risposta dalle donne del LinuxTrent - va bene, è passato > > solo un giorno dalla prima mail, lasciamo il tempo a tutti di leggere :) > > > > Ogni consiglio è benvenuto! > > > > saluti, > > Anne > > > Molto personale questa mail. Prendetela come tale. > > oj oj me toca.... > > Premetto: ho letto molto frettolosamente le mail precedenti e mi > cospargo in anticipo il capo di cenere se mi è sfuggito qualcosa. > > Innanzi tutto, vorrei presentare il mio reclamo ufficiale in quanto, > nell'ambito Linuxtrent, non sono stata degnata di ALCUNA ATTENZIONE > PARTICOLARE in quanto donna e lo considero una gravissima offesa ;). > Anzi, durante il Linux Day Tiziano non mi ha messo a pasticciare con le > iscrizioni perché sono un babòn da urlo (c'era già quella biondona di > Fred), ma perché ero incapace di dare una mano a far altro. (Evitate i > commenti sul fatto che anche a fare le iscrizioni ho fatto i miei bei > casini :D). > > Per quanto riguarda l'irc: ho già esposto altrove (vero Oso?) il mio > pensiero. E' ovvio che in un ambiente dove ci si nasconde (tutti!) > dietro un nick c'è un sacco di buffoni. Ma anche nel mondo reale, che si > riflette nell'irc. L'opinione comune del mondo reale e cattivo sulle > donne è che sono delle signorine sexy da comprare e vendere. E visto > come vengono seguite le trasmissioni televisive come quella della > selezione di Miss Italia, anche da donne, oh yeah, questa opinione viene > condivisa quantomeno da alcune donne. > L'IRC ha poi l'indubitabile vantaggio che i buffoni li puoi mettere > subito in ignore e hai risolto il problema. > > Il mio pensiero (serio) in merito: se ci sono poche donne, è perché ci > impegniamo noi, poco, in prima persona. > > Il problema non è dell'ambiente LinuxTrent, o sw libero, o altro. > Semmai, è sociale. > > E' un fatto che da quando siamo piccoli cercano di incanalarci verso un > tipo di sapere piuttosto che altro. Sta poi a noi accettarlo o meno. > > Seriamente parlando, in nessun ambiente dove ho lavorato (nemmeno quando > andavo nell'autoporto a controllare il caricamento dei camion a Trieste > e a Gorizia) sono stata trattata diversamente in quanto donna. E se > qualcuno volesse alludere alla mia scarsa femminilità, non aveva questi > problemi nemmeno una mia collega di venti anni e decisamente un > bersaglio potenzialmente maggiore di me a questo tipo di attenzioni. > Forse perché ci ponevamo innanzi tutto (in quell'ambiente e in quelle > circostanze) come persone, e come tali eravamo accettate alla pari da > tutti. > Forse è perché sono cresciuta in un Paese dove era normale che lavorino > tutti in famiglia (e comunque anche lì il sessismo è all'ordine del > giorno). > > Il problema nasce quando qualcuno ti proibisce di fare qualcosa perché > sei una donna. Quando qualcuno ti giudica a priori incapace anche di > imparare. Questo sarebbe da affrontare, e da risolvere. > > Un'ulteriore considerazione: lavoro in segreteria di una scuola. Siamo 7 > donne e 1 uomo. Ad appassionarmi di computer, Linux e porcate varie sono > stata io (ma sono stata provocata da Ciampa) e sono riuscita a portarmi > dietro... nessuno? Come fai a risvegliare un interesse, una passione che > non c'è? Continuo a dire, dai che con l'OO si fa uguale, e poi è carino > perché ti fa i formati aperti... In quanti mi hanno detto: dai, > installamelo (nemmeno: mostrami come si fa, eh...)? Una? > > Spesso, la sera, stanca morta dopo 10 ore di lavoro in ufficio, mi leggo > la ml (ok ok non mi crede nessuno, mi leggo il 2 % che comprendo) e mi > chiedo: ma questa gente, quando ha tempo di leggere la normativa, di > informarsi, di confrontarsi, di affrontare le discussioni, di cercare le > soluzioni, di inventare le cose nuove? Io non ho questo tempo, non > perché sono martire, ma perché scelgo di fare altro: di leggere romanzi, > di tradurre libri, di tornare a casa ogni tanto. Anche queste donne > probabilmente scelgono di fare altro: acquagym, ricamo, volontariato > all'Emergency, sindacato, e non scelgono il software libero. E nulla da > togliere a queste scelte, non sono dettate dal fatto che sono donne a > farle, le fanno anche gli uomini: chi sceglie il calcio, chi > fantascienza, chi NXC, chi cucina d'alto (o basso) bordo, e chi pinguini. > > Secondo me il buon diaul non ha tutti i torti. Non perdiamo di vista la > foresta per guardare gli alberi. Secondo me, enfatizzare la scarsa > presenza delle donne si rischia di creare una divisione anche maggiore. > Condivido tutto! Se però questo nuovo "gruppo" facesse avvicinare una sola persona in più a SL ben venga... magari potrebbe essere un mezzo un po' meno (concedetemi il termine) traumatico per far si che alcune donne si avvicinino a questa realtà. (((se fossi stata una ragazzina avrei avuto un po' di timore ad avvicinarmi alla zona "risoluzioni problemi" al LD con tutti quei maschiacci persi davanti ad un terminale))) :D Ciao MAtteo P -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx