Il giorno Thu, Feb 26, 2004 at 09:11:43PM +0100, pare che Mario A. Santini abbia scritto: > Purtroppo i conservatori, in questo caso, sono soggetti molto potenti, che > vogliono far fruttare al meglio i propri capitali accumulati con anni e > anni di attività, senza preoccuparsi minimamentedi produrre cose nuove, > magari anche migliori. E anche, spostando un po' il discorso, di produrre o vendere _cose vecchie_ in _modi nuovi_. L'ultimo numero di Communications of the ACM presenta nella rubrica Legally Speaking un articolo molto interessante ``What's at Stake in MGM v. Grokster?'' di Pamela Samuelson. Vi si esamina, alla luce della causa tra MGM e Grokster, una sentenza della corte Suprema sul caso Sony vs. Universal (1984), che, in sostanza, stabilisce che una tecnologia (in quel caso Betamax) non viola le leggi sul copyright se ha o è potenzialmente in grado di avere un numero sostanziale di usi che non violino tali leggi. L'articolo è interessante per diversi aspetti: legale - esamina i vantaggi giuridici di una norma del genere - di storia delle tecnologie - a dispetto di quanto qualcuno vuol far credere, il P2P non è l'unica tecnologia rivoluzionaria o pericolosa per i `copyright owner'. L'aspetto, però, che qui volevo richiamare è che se Universal avesse vinto la causa contro Sony si sarebbe del tutto impedito o, per lo meno, di molto ritardato lo sviluppo del mercato degli home video, che oggi, paradossalmente verrebbe da dire, rappresenta una fetta importante degli introiti degli studios. Insomma, tutto deve cambiare perché nulla cambi, come si dice nel Gattopardo, ma cambiare si deve (devono). Marco -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx