[Linuxtrent] Re: [Linuxtrent] Università di Verona: Atto di indirizzo sul software Open Source

  • From: marco cassisa <marco.cassisa@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 6 Aug 2009 13:26:28 +0200

grazie per la segnalazione.
molto interessante

specialmente per noi nella scuola, cui viene proposto dalla Amministrazione
Provinciale il registro elettronico sviluppato da informatica trentina, il
quale, contrariamente a quanto si afferma su forumpa (
http://www.forumpa.it/archivio/4000/4600/4650/4655/trentinostudenti-vicine.html)
e contrariamente a quanto affermato sul sito dell'informatica trentina, non
ha le caratteristiche previste dalla legge Stanca:

cito dal documento dell'UniVR:

Il legislatore nazionale, sia con la direttiva “Stanca” del dicembre 2003
che con il D. Lgs.vo
82/2005 “Codice dell’amministrazione digitale”,        ha favorito
l’adozione di soluzioni di scelta di
programmi più efficienti e convenienti oltre che comportanti risparmi
conseguenti al cosiddetto
“riuso” all’interno delle Amministrazioni Pubbliche.
Alla luce dell’attuale quadro normativo ed in particolare del disposto di
cui al comma 1 dell’art. 68
del sopracitato codice secondo il quale le Pubbliche Amministrazioni, prima
di acquisire programmi
informatici, devono realizzare una valutazione comparativa di tipo tecnico
ed economico tra le
soluzioni disponibili sul mercato, ivi incluse le soluzioni in software
libero, si ritiene opportuno
sottoporre all’attenzione delle SS.LL. l’atto di indirizzo con l’obiettivo
di realizzare margini di
economia e di miglioramento tecnico oltre che soddisfare il disposto
normativo.
Impatto sulle procedure amministrativo-contabili
[...]La maggiore novità è rappresentata dall’elenco delle soluzioni tecniche
possibili, che includono il
riuso di applicazioni sviluppate per altre amministrazioni e programmi Open
Source. Secondo
quanto espresso dal dettato legislativo, le amministrazioni che intendano
dotarsi di un sistema
informatico dovranno effettuare una comparazione tra le soluzioni
disponibili sulla base di vari
elementi, tra gli altri:
         uso di standard aperti per dati e interfacce;
     -
         indipendenza da tecnologie proprietarie o dipendenti da un unico
fornitore;
     -
         disponibilità del codice sorgente per ispezione e tracciabilità;
     -
         capacità di esportare dati e documenti in formato aperto.
     -
(fine citazione)

a parte la disponibilità del codice sorgente, che c'è di fatto (e
probabilmente di diritto) perché la piattaforma di sviluppo utilizzata
consente una decompilazione ad alto livello (http://netdecompiler.com/
http://www.9rays.net/products/spices.net/ ), per il resto... ciccia!

salut

marco

Il giorno 06 agosto 2009 11.21, Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx> ha
scritto:

> Come riporta il giornale l'Adige (di Verona), l'Università di verona
> ha elaborato una strategia
> per utilizzare sw open source come standard nell'Ateneo.
>
> http://www.giornaleadige.it/IT/articolo.asp?articolo=3846
>
> E' già in corso l'individuazione dei sw e sistemi da considerae "standard"
>
> http://www.univr.it/software
>
> Ed è lolto interessante (un modello per altri?) l'atto di indirizzo
> che delinea la strategia:
>
> http://www.univr.it/documenti/Documento/allegati/allegati694620.pdf
>
> ciao,
> rob
> --
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