[Linuxtrent] DDL sw libero: come proseguire ? (era Re: Re: Video della serata di ieri sul DDL sw libero a TN)

  • From: Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Fri, 18 May 2012 11:39:46 +0200

Il 18 maggio 2012 10:34, leonardo <mail@xxxxxxxxxxx> ha scritto:
>
> Ciao Linuxtrent!
> mi chiamo Leonardo, mi sono appena iscritto a questa lista e sono
> "quello di Firenze" che c'era l'altra sera alla discussione sul DDL.
> Dopo diversi anni di Flug e altre associazioni varie, lavoro qui a
> Trento e per quanto posso cercherò di partecipare un po' anche al
> Linuxtrent.

Benvenuto Leonardo, ho modificato l'oggetto per renderlo più congruo e
aumentare la visibilità.

> Intanto complimenti per la serata e per l'iniziativa a chi l'ha
> organizzata. Visto che c'e' stata una discussione un po' frammentata e
> che non poso essere a Riva, vorrei chiarire un paio di cose che ho detto
> che magari possono essere utili a chi si sta occupando del DDL (anche se
> non ho capito se sono in questa lista...).

si, leggono quasi tutti questa lista (io ad esempio);

> La prima riguarda le eccezioni. Massimo diceva che a Bologna nella
> migrazione a Openoffice è stato meglio non averne di eccezioni. Nella
> esperienza di Firenze, la prima cosa che mi hanno detto quando hanno
> sentito "migrazione completa" è "non si può fare".
[...]

certo, di questo si è dibattuto molto durante l'elaborazione del testo,
per tutti i motivi che hai citato non è  ovviamente pensabile uno
switch off istantaneo del sw
proprietario, le amministrazioni devono poter funzionare senza
interruzioni macroscopiche.

> Il processo di migrazione deve essere per forza
> graduale in una struttura complessa, le eccezioni ci vogliono ma devono
> essere accompagnate ad un piano di migrazione, deve essere costoso in
> termini di tempo e progettualità per una struttura scegliere un software
> proprietario.

Concordo. Non ci dovrebbero essere meccanismi di deroga puntuali, "una tantum".
Come dici benissimo, va previsto piuttosto che le amministrazioni elaborino
un piano come quello che delinei, che sia sottoposto a monitoraggio
con verifiche periodiche del livello di attuazione.

> Poi c'e' una parte di definizioni che non ho capito da dove viene, ad
> una prima lettura mi pareva un po' complessa.

- Una è la definizione di sw libero secondo FSF.
- L'altra (ti riferisci a quella forse) è quella di Open Source OSI.

Questo perchè abbiamo preferito essere "ecumenici", anche nella
nomenclatura, usando nel testo il termine FLOSS.

Sono anche iscritto ad
> Assoli, che sicuramente conoscerete, ora giro un link al DDL, magari ne
> viene fuori qualche suggerimento utile.

bene

> In fine, dalla discussione finale c'era chi aveva dubbi sull'articolo 4,
> secondo me a ragione, nel senso che lo sviluppatore non deve cedere i
> diritti sul software alla PA, che poi lo rilascia con licenza FLOSS
> (spesso i diritti non sono neanche tutti suoi), deve essere lo
> sviluppatore stesso a rilasciarlo in licenza FLOSS e darlo alla PA.
> Anche li poi andrebbe chiarito il punto delle eccezioni.

Concordo. Questo era veramente sfuggito, e sarebbe un macigno per
l'applicabilità pratica della legge.

> Ciao e in bocca al lupo!
> leonardo.
>
> PS scusate la lungaggine ma questo tema mi interessa, se posso dare una
> mano in qualche modo partecipo volentieri.

Chiedo ad Annalisa Tomasi, che coordina il gruppo, chi vuole fare
altrettanto mi mandi pure un msg in privato.

ciao,
rob
--
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