[Linuxtrent] Assegnazione frequenze TV

  • From: Daniele Nicolodi <daniele@xxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 21 Aug 2003 14:20:52 +0200

Leggete. Molto interessante. L'unico mio dubbio e` riguardo a "La 7" che
non capisco se ha qualcosa a che fare con "Europa 7" a parte il nome
simile.

Ciao
-- 
Daniele



Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che
 trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi. Era una furbata
 che permetteva di violare la legge, visto che allora era vietato a soggetti
 privati di possedere televisioni nazionali.

Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa un decreto legge
 apposta. E fin qui, lo sapevamo già...

Così Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma molti
 storcono il naso perché, essendo possibili solo 11 reti nazionali, è un po'
 anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre. Non siamo nel Far West
 che il primo che arriva si prende tutto...

Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in difesa del
 pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse detenere tre reti
 nazionali, concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema al
 legislatore per una soluzione definitiva entro e non oltre l'agosto 1996.

Arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la decisione della Corte
 Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre tv.

Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto non potesse detenere
 più di due reti, e che, finchè non ci fosse stato un "congruo sviluppo" via
 satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto continuare a trasmettere via etere,
 quest'ultima decisione in palese contrasto con le decisioni della Corte
 Costituzionale che aveva deciso per un termine definitivo entro l'agosto
 1996.

D'Alema, una volta diventato capo del governo, decide di risolvere la
 questione e indice una gara per l'assegnazione delle concessioni delle reti
 nazionali.

La commissione nominata dal Ministero è presieduta da un avvocato di
 Mediaset. Berlusconi si aspetta che finalmente possa detenere
 legittimamente, con un regolare mandato dello Stato, le sue tre reti e
 relative frequenze. Nel luglio 1999 si svolge questa gara d'appalto, per
 partecipare si richiedono requisiti spaventosi e sembra chiaro che nessuno
 riuscirà a scombinare i giochi.

Invece, colpo di scena.

Arriva un tipo con uno scatolone enorme pieno di documenti e dice:

"Buon giorno sono Francesco Di Stefano di Europa 7, vorrei due reti
 nazionali, grazie."

Panico! E chi è questo? E' pazzo? No, non è pazzo, è il loro peggior incubo.
 Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote:

"Le manca il certificato 3457!"

"No è qui!"

"Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue?"

"Ne ho due, bastano?"

Ma poi trovano la furbata: "Il bando di gara richiede di avere 12 miliardi di
 capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, può chiedere una sola tv."

"Balle!" Risponde il signor Di Stefano, "dodici miliardi sono per concorrere
 non per ognuna delle due frequenze". Ricorre al Tar e poi al Consiglio di
 Stato e vince. Insomma alla fine gli devono dare una concessione per una
 rete nazionale e presto anche una seconda perchè ne ha diritto e a
 Berlusconi ne tolgono una, non che la debba chiudere, deve traslocarla sul
 satellite che ormai è ricevuto da 18 milioni di italiani. Ma a questo Di
 Stefano non gli vogliono dare proprio niente. Evidentemente lui deve essere
 uno che da piccolo lo allenavano ad abbattere i muri con la cerbottana
 perchè avvia una serie di procedimenti giudiziari spaventosa.

Ingiunzioni, diffide, cause penali, civili, regionali, Commissione Europea. E
 vince tutti i ricorsi, tutti gli appelli, tutte le perizie.

E alla fine arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002, sentenza
 numero 466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che:

- Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul satellite;

- le frequenze resesi disponibili dovranno essere assegnate a Di Stefano!

L'avete sentito dire al telegiornale?

Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in questa storia e ci ha
 risposto con un lieve sorriso:

"Nonostante siano trascorsi ben nove anni dalla decisione della Corte
 Costituzionale Mediaset continua a detenere e utilizzare appieno tre reti
 nazionali su un totale di sette concessioni assegnate sulle undici
 assegnabili (comprese quelle Rai). Il fatto che un soggetto, a cui è stata
 data una concessione (in concessione si da' un bene pubblico, in questo caso
 le frequenze), non riceva poi materialmente il bene è un avvenimento che non
 ha precedenti al mondo.

Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta di due concessioni, una
 (Europa 7) l'ha ottenuta, per l'altra (7 Plus) c'è stato un diniego, in
 quanto non ritenuta idonea per la mancanza del requisito del capitale
 sociale.

Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto esistente il requisito
 del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una seconda concessione,
 anche se il Ministro Gasparri prende tempo.

Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le trasmissioni, si è dotata di
 una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi di registrazione per
 le proprie eventuali produzioni, di una library di oltre 3000 ore di
 programmi e di tutto ciò che è necessario per una rete televisiva nazionale
 con 700 dipendenti.

Questa preparazione è stata necessaria poiché la legge stabilisce che, entro
 sei mesi dall'ottenimento della concessione, la neo-emittente ha l'obbligo
 di iniziare le trasmissioni.

Attualmente Centro Europa 7 è una società praticamente ferma, non ha alcun
 introito, poiché non è stata messa in condizione di operare, ma ha avuto, e
 continua ad avere, pesanti oneri per la gestione della struttura,
 l'adeguamento della library, l'adeguamento tecnologico, le ingenti spese
 legali, i costi dei dipendenti..."

Ma ora altro colpo di scena: Gasparri si sta muovendo per salvare Rete 4.

Il D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1, realizza in pratica un
 condono, riconoscendo il diritto di trasmettere a "soggetti privi di titolo"
 che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei, discriminando
 così le imprese come Europa 7 che hanno legittima concessione, il tutto
 sempre al fine di salvaguardare Retequattro.

Infatti, quest'ultima potrà continuare a trasmettere, in barba alla sentenza
 del '94 e del 2002 della Corte Costituzionale e della legge 249/97, pur non
 avendo ormai da quasi quattro anni la concessione, mentre Europa 7 non potrà
 mai trasmettere, dimenticando che nel luglio 1999 c'è stata una regolare
 gara dello Stato per assegnare le concessioni, gara persa da Retequattro e
 vinta da Europa 7.

Si realizza quindi un ennesimo gravissimo stravolgimento del diritto.

In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) può continuare tranquillamente
 a trasmettere, e chi l'ha vinta (Europa 7), perde definitivamente tale
 diritto.

Non vi sembra straordinario?

Travolti da un miracoloso afflato civico i deputati del Polo bocciano alla
 Camera dei Deputati il decreto Gasparri proprio laddove vuol tagliare la
 gola a Europa 7.

E' chiaro che le urla di Berlusconi di questi giorni sono anche per
 ricompattare i suoi, che se lo mollano adesso... Ora bisogna vedere cosa fa
 il Senato... e poi la legge deve tornare alla Camera... E poi bisogna vedere
 se Ciampi la firma una legge del genere. Saremmo all'oltraggio definitivo
 del concetto stesso di stato di diritto.

Un conto è fare una legge per non finire in galera, un conto è fare una legge
 per prendersi qualche cosa che appartiene a un altro. Si comincia così e poi
 si pretende il "Jus Primae Noctis".

Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in questo momento si sta
 giocando una partita incredibile. Se questa legge passa quel che è tuo è
 suo.

Vedi tu se riesci a far girare questa mail.

Che secondo me anche solo se si sa in internet un po' li rende nervosi...

Che poi casomai gli viene di fare un altro passo falso...

Che internet non conta niente in borsa ma siamo comunque una decina di
 milioni...

tratto da Dario Fo & Franca Rame News

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