[lexambiente-news] Lexambiente News 12 aprile 2021

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  • Date: Sun, 11 Apr 2021 19:08:25 +0200


   LEXAMBIENTE NEWS

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   *Urbanistica.Violazioni edilizie e rapporto di coniugio
   
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/160-cassazione-penale160/15563-urbanistica-violazioni-edilizie-e-rapporto-di-coniugio.html>*

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Cass. Sez. III n. 10107 del 16 marzo 2021 (UP 21 ott 2021)
Pres. Rosi Est. Cerroni Ric. Bianchini
Urbanistica.Violazioni edilizie e rapporto di coniugio

In tema di violazioni edilizie la responsabilità di un coniuge per il fatto materialmente commesso dall’altro deve essere fondata su elementi oggettivi come il comune interesse all’edificazione, l’adozione del regime patrimoniale della comunione dei beni, l’acquiescenza prestata all’esecuzione dell’intervento edilizio, la presenza sul luogo di esecuzione dei lavori, l’espletamento di attività di controllo sull’esecuzione delle opere, la presentazione di istanze concernenti l’immobile o l’esecuzione di qualsiasi altra attività indicativa di una partecipazione alla costruzione illecita . Tutto ciò in quanto, in linea generale, il committente si identifica in chiunque concretamente si adoperi a realizzare l’opera abusiva, indipendentemente dall’assunzione di vincoli formali consacrati in stipulazioni contrattuali e dall’essere proprietario del suolo e, quindi, legittimato a chiedere il titolo abilitativo

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   Rifiuti.Obblighi di rimozione del proprietario per fatto illecito di
   ignoti
   
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/59-consiglio-di-stato59/15538-rifiuti-obblighi-di-rimozione-del-proprietario-per-fatto-illecito-di-ignoti.html>

Consiglio di Stato Sez. V n. 2171 del 15 marzo 2021
Rifiuti.Obblighi di rimozione del proprietario per fatto illecito di ignoti

In relazione ai soggetti passivi dell’ordine di rimozione di rifiuti previsto dall' art. 192, co. 3 cit., va ribadito come lo stesso possa essere indirizzato anche nei confronti del proprietario dell'area, pur non essendo lo stesso l'autore materiale delle condotte di abbandono dei rifiuti. La norma in questione - qualora vi sia la concreta esposizione al pericolo che su un bene si realizzi una discarica abusiva di rifiuti anche per i fatti illeciti di soggetti ignoti - attribuisce rilevanza esimente alla diligenza del proprietario, che abbia fatto quanto risulti concretamente esigibile, e impone invece all'amministrazione di disporre le misure ivi previste nei confronti del proprietario che - per trascuratezza, superficialità o anche indifferenza o proprie difficoltà economiche - nulla abbia fatto e non abbia adottato alcuna cautela volta ad evitare che vi sia in concreto l'abbandono dei rifiuti

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   Caccia e animali.Collare predisposto alla trasmissione di scosse
   elettriche
   
<https://lexambiente.it/materie/caccia-e-animali/148-cassazione-penale148/15562-caccia-e-animali-collare-predisposto-alla-trasmissione-di-scosse-elettriche.html>

Cass. Sez. III n. 10758 del 19 marzo 2021 (UP 11 feb 2021)
Pres. Ramacci Est. Corbetta Ric. Spaccapeli
Caccia e animali.Collare predisposto alla trasmissione di scosse elettriche

La condotta vietata dall’art- 727, comma 2 cp oggetto di incriminazione non è la mera apposizione sull’animale del collare elettronico, ma il suo effettivo utilizzo, nella misura in cui ciò provochi “gravi sofferenze”: evento del reato, da intendersi nell’insorgere nell’animale di patimenti psico-fisici, in assenza dei quali si fuoriesce dal perimetro della tipicità.

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   Ambiente in genere.PAUR - provvedimento autorizzatorio unico
   regionale
   
<https://lexambiente.it/materie/ambiente-in-genere/92-giurisprudenza-amministrativa-tar92/15537-ambiente-in-genere-paur-provvedimento-autorizzatorio-unico-regionale.html>

TAR Marche Sez. I n. 187 del 10 marzo 2021
Ambiente in genere.PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale

Così come sussiste l’obbligo, per l’Amministrazione preposta, di pronunciarsi entro termini perentori sulle istanze di compatibilità ambientale, altrettanto è a dirsi per quanto attiene al rilascio del PAUR - provvedimento autorizzatorio unico regionale; tuttavia, detta perentorietà non implica che la violazione dei termini prescritti incida sulla legittimità dell’atto conclusivo comunque adottato, bensì rileva “ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a 9-quater, e 2-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241” (art. 27 bis, comma 8, del d.lgs. n. 152 del 2006). Ne consegue che, quandanche il provvedimento conclusivo venisse adottato senza il rispetto della scansione procedimentale indicata dalla norma ovvero in ritardo rispetto al tempo massimo di conclusione del procedimento dalla stessa prescritto, ciò non potrebbe costituire un vizio invalidante ex se dell’atto autorizzatorio rilasciato.

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   Urbanistica. Applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen.nelle ipotesi
   di violazioni urbanistiche e paesaggistiche
   
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/160-cassazione-penale160/15561-urbanistica-applicabilità-dell-art-131-bis-cod-pen-nelle-ipotesi-di-violazioni-urbanistiche-e-paesaggistiche-2.html>

Cass. Sez. III n. 8221 del 2 marzo 2021 (UP 14 dic 2021)
Pres. Andreazza Est. Noviello Ric. Castiglione
Urbanistica. Applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen.nelle ipotesi di violazioni urbanistiche e paesaggistiche

Ai fini della applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen., nelle ipotesi di violazioni urbanistiche e paesaggistiche, la consistenza dell'intervento abusivo - data da tipologia, dimensioni e caratteristiche costruttive - costituisce solo uno dei parametri di valutazione, assumendo rilievo anche altri elementi quali, ad esempio, la destinazione dell'immobile, l'incidenza sul carico urbanistico, l'eventuale contrasto con gli strumenti urbanistici e l'impossibilità di sanatoria, il mancato rispetto di vincoli e la conseguente violazione di più disposizioni, l'eventuale collegamento dell'opera abusiva con interventi preesistenti, la totale assenza di titolo abilitativo o il grado di difformità dallo stesso, il rispetto o meno di provvedimenti autoritativi emessi dall'amministrazione competente, le modalità di esecuzione dell'intervento

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   Caccia e animali.Prelievo in deroga
   
<https://lexambiente.it/materie/caccia-e-animali/76-giurisprudenza-amministrativa-tar76/15536-caccia-e-animali-prelievo-in-deroga.html>

TAR Lazio (RM) Sez. II-bis n. 2835 del 9 marzo 2021
Caccia e animali.Prelievo in deroga

L’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE consente agli Stati membri di derogare alle misure di protezione delle specie (previste dagli artt. da 5 ad 8) per determinate ed eccezionali circostanze, tra le quali l’esigenza di “consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità” (lett. “c”). La deroga è dunque rimessa alle determinazioni degli Stati membri, ai quali spetta di individuare le necessarie metodologie applicative; laddove tali metodologie manchino, siano insufficienti o comunque non consentano di accertare i presupposti in fatto della deroga stessa, quest’ultima non sarà esercitabile.

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   Rifiuti.Confisca ex art. 260-ter dlv 152\06
   
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/155-cassazione-penale155/15560-rifiuti-confisca-ex-art-260-ter-dlv-152-06.html>

Cass. Sez. III n. 7395 del 25 febbraio 2021 (UP 18 dic 2021)
Pres. Sarno Est. Scarcella Ric. Calissano
Rifiuti.Confisca ex art. 260-ter dlv 152\06

La confisca prevista dall’art. 260-ter, ultimo comma, D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, seppure non necessitante di una condanna non può essere disposta in sede di proscioglimento predibattimentale ex artt. 129 e 469, cod. proc. pen., in quanto presuppone comunque l’accertamento della violazione. Il riferimento “all’accertamento”, tuttavia, rende comunque necessario, anche in un’ottica di conformità dell’ordinamento interno alla norma convenzionale di cui all’art. 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione EDU, che ai fini di poter disporre la confisca si “accerti” la sussistenza dell’elemento oggettivo e soggettivo del reato ipotizzato, non potendosi, diversamente, procedere all’ablazione di quanto sequestrato, in quanto ciò determinerebbe un ingiustificato (ed ingiusto) sacrificio patrimoniale per il soggetto destinatario, non potendosi dubitare – anche e soprattutto alla luce dei “criteri di Engel”, estrapolati dalla pronuncia della Corte EDU, Engel e altri c. Paesi Bassi, 8 giugno 1976 -  della natura sanzionatoria della confisca prevista dall’ultimo comma dell’art. 260-ter TUA.

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   Ambiente in genere. Interdittiva antimafia e revoca AUA
   
<https://lexambiente.it/materie/ambiente-in-genere/68-consiglio-di-stato68/15525-ambiente-in-genere-interdittiva-antimafia-e-revoca-aua.html>

Consiglio di Stato Sez. III n. 1827 del 3 marzo 2021
Ambiente in genere. Interdittiva antimafia e revoca AUA

Il provvedimento di cd. "interdittiva antimafia" determina una particolare forma di incapacità giuridica, e dunque la insuscettività del soggetto (persona fisica o giuridica) che di esso è destinatario ad essere titolare di quelle situazioni giuridiche soggettive (diritti soggettivi, interessi legittimi) che determinino (sul proprio cd. lato esterno) rapporti giuridici con la Pubblica Amministrazione riconducibili a quanto disposto dall'art. 67 D.Lgs.159/2011, n. 159 risultando pertanto legittima la revoca dell'AUA comunale.

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   Urbanistica.Lottizzazione abusiva e responsabilità dirigente ufficio
   tecnico comunale
   
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/160-cassazione-penale160/15559-urbanistica-lottizzazione-abusiva-e-responsabilità-dirigente-ufficio-tecnico-comunale.html>

Cass. Sez. III n. 8225 del 2 marzo 2021 (UP 18 dic 2021)
Pres. Andreazza Est. Reynaud Ric. Pettina
Urbanistica.Lottizzazione abusiva e responsabilità dirigente ufficio tecnico comunale

Il dirigente dell’ufficio tecnico comunale che, con condotta commissiva sorretta da colpa cosciente, illegittimamente rilasci un titolo edilizio in forza del quale avvenga – o prosegua - una trasformazione del suolo integrante il reato colposo di lottizzazione abusiva materiale concorre nella medesima contravvenzione, avendo apportato un contributo causale rilevante, cosciente e consapevole, nella realizzazione dell’illecito urbanistico. Ricorrono, difatti, tutti gli elementi richiesti anche in dottrina per poter ravvisare una responsabilità concorsuale commissiva in un reato colposo, vale a dire: una condotta agevolatrice rispetto alla commissione del fatto tipico; la violazione di una regola cautelare da parte dell’agente; la consapevolezza che la propria azione si lega all’attività di trasformazione del territorio posta in essere da altri soggetti (quantomeno) poco attenti all’osservanza delle stesse regole cautelari che gravano sull’agente.

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   Rifiuti.Assimilazione dei veicoli sequestrati in deposito a rifiuti
   
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/83-giurisprudenza-amministrativa-tar83/15523-rifiuti-assimilazione-dei-veicoli-sequestrati-in-deposito-a-rifiuti.html>

TAR Campania (SA) Sez. II n. 537 del 2 marzo 2021
Rifiuti.Assimilazione dei veicoli sequestrati in deposito a rifiuti

La definizione di rifiuto fornita dall’art. 183, comma 1, lett. a), d. lgs. 3 aprile 2006 n. 152, si basa sul dato funzionale, con la conseguenza che, per stabilire se una determinata sostanza o un determinato oggetto siano da considerare rifiuto, non occorre individuarne gli elementi intrinseci che ne determinano la qualificazione, ma occorre piuttosto fare riferimento appunto al dato funzionale, essendo rifiuto tutto ciò di cui il detentore si sia disfatto ovvero intenda disfarsi o sia obbligato a farlo. Se tale è la definizione di rifiuto, fornita dalla legislazione di settore, non può effettuarsi un’automatica, ed acritica, equiparazione tra i “rifiuti”, come sopra individuati, e le autovetture, in giudiziale sequestro, o parti di esse, giacenti nell’area, di pertinenza del custode. Il quale, all’evidenza, non s’è disfatto, né ha avuto l’intenzione, né ha – stricto iure – l’obbligo, di disfarsi di tali veicoli, i quali, in quanto sottoposti a sequestro, e quindi, evidentemente, ivi depositati, in relazione al vincolo di natura reale, disposto in relazione ad indagini di natura penale, non possono essere, fino al momento delle definitive determinazioni dell’A. G. penale, in ordine alla loro sorte (esemplificando: fino alla loro confisca, ovvero fino alla loro restituzione all’avente diritto, a seconda dell’esito delle indagini preliminari, svolte relativamente ad essi, ovvero sino all’esito del giudizio, eventualmente da dette indagini sorto), sottratti a tale vincolo, ben potendo gli stessi veicoli, sino alle predette definitive determinazioni dell’A. G. penale, essere tuttora necessari a fini di prova dei reati, per i quali si procede.

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   Urbanistica.Illegittimità del titolo edilizio
   
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/160-cassazione-penale160/15558-urbanistica-illegittimità-del-titolo-edilizio.html>

Cass. Sez. III n. 9410 del 10 marzo 2021 (CC 12 gen 2021)
Pres. Andreazza Est. Reynaud Ric. PM in proc. Balzan
Urbanistica.Illegittimità del titolo edilizio

Relativamente all’illegittimità del titolo edilizio deve considerarsi l’individuazione dell'oggetto della tutela penale, da identificarsi nella salvaguardia degli usi pubblici e sociali del territorio regolati dagli strumenti urbanistici, conseguentemente, a parte il caso del permesso illecito, non tutte le ipotesi di mera illegittimità formale (come i vizi procedurali che non determinino violazioni di carattere sostanziale) possono consentire di ritenere che ci si trovi di fronte ad un titolo mancante, dovendo in particolare ritenersi che la contravvenzione di esecuzione di lavori sine titulo sussista anche nel caso in cui il permesso di costruire, pur apparentemente formato, sia illegittimo per contrasto con la disciplina urbanistico - edilizia di fonte normativa o risultante dalla pianificazione.

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   Rifiuti.Limiti e abrogazione di norme
   
<https://lexambiente.it/materie/rifiuti/83-giurisprudenza-amministrativa-tar83/15522-rifiuti-limiti-e-abrogazione-di-norme.html>

TAR Emilia Romagna (PR) Sez.III n. 59 del 1 marzo 2021
Rifiuti.Limiti e abrogazione di norme

Considerando che il D.M. n. 124/2000 non abroga espressamente il D.M. 392/1996, va osservato che nella materia ambientale, in presenza di normativa tecnica di dettaglio, quale quella oggetto dei predetti D.M., non risulta praticabile l’opzione ermeneutica relativa all’abrogazione implicita (e non esplicita) della norma sopravvenuta, visto che trattasi di settore in cui le prescrizioni tecniche imposte (espresse, fra l’altro, dalle numerose tabelle allegate ai due provvedimenti) sono talmente puntuali che non consentono, in assenza di una chiara e manifesta indicazione in tal senso, di ritenere superati i valori esposti in un provvedimento da una successiva normazione non pianamente sovrapponibile in quanto afferente a diverso (seppur collegato) campo di applicazione (nel presente caso, all’incenerimento ed il coincenerimento dei rifiuti pericolosi rispetto alla eliminazione degli oli usati) e ciò in considerazione della rilevanza del bene ambiente cui gli stessi sono preordinati e del rischio fondato di una diminuzione della necessaria tutela ambientale rispetto al campo di intervento (eliminazione degli oli) normato dal D.M. che si ritiene (implicitamente) abrogato. Non risulta condivisibile nemmeno la tesi secondo cui l’avvenuta abrogazione, da parte del D. Lgs. n. 152/2006, dell’art. 4 del D. Lgs. n. 95/1992 comporterebbe l’automatica abrogazione anche del D.M. n. 392/1996, emesso sulla base di tale norma, atteso che l’invocato effetto automatico abrogativo si pone in contrasto con il dato letterale

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   Beni ambientali.Silenzio assenso e misure di salvaguardia dell'Ente
   Parco
   
<https://lexambiente.it/materie/beni-ambientali/49-consiglio-di-stato49/15572-beni-ambientali-silenzio-assenso-e-misure-di-salvaguardia-dell-ente-parco.html>

Consiglio di Stato Sez. II n.2562 del 26 marzo 2021
Beni ambientali.Silenzio assenso e misure di salvaguardia dell'Ente Parco

Il silenzio-assenso, previsto dall’art. 13, 1° e 4° comma, L. n. 394/91, sulle richieste di nulla osta agli enti gestori dei parchi, non è stato implicitamente abrogato dal D.L. n. 35/05, convertito in l. 80/05, che ha sostituito il testo dell’art. 20 della L. n. 241/90 stabilendo che la nuova disciplina del silenzio-assenso non si applicasse agli atti e procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico (segnalazione Avv. A. Biamonte)

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   Ecodelitti.Traffico illecito ed ingiusto profitto
   
<https://lexambiente.it/materie/ecodelitti/838-cassazione-penale/15546-ecodelitti-traffico-illecito-ed-ingiusto-profitto.html>

Cass. Sez. III n. 8220 del 2 marzo 2021 (PU 14 dic 2020)
Pres. Andreazza Est. Corbo Ric. De Francesco
Ecodelitti.Traffico illecito ed ingiusto profitto

Lo scopo di ottenere una commessa produttiva di significativi ricavi, concernente un’attività formalmente svolta in maniera lecita, perché supportata dalla titolarità delle necessarie autorizzazioni, ma nella consapevolezza della sua strumentalità allo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti, integri il fine di conseguire un ingiusto profitto richiesto dall’art. 260 d.lgs. n. 152 del 2006, e, attualmente, dall’art. 452-quaterdecies cod. pen. Ed infatti, in tale ipotesi, il profitto avuto di mira è ingiusto perché perseguito nella consapevolezza della sua stretta e inscindibile connessione con la realizzazione di un’attività di gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti, e, quindi, della sua derivazione dal complessivo svolgimento di tale illecita attività.

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   Alimenti.Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di
   sicurezza alimentare
   
<https://lexambiente.it/materie/alimenti/190-dottrina190/15573-alimenti-misure-urgenti-sulla-disciplina-sanzionatoria-in-materia-di-sicurezza-alimentare.html>

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE UFFICIO DEL MASSIMARIO E DEL RUOLO
Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare (d.l. n. 42 del 2021): il ripristino delle contravvenzioni igienico-sanitarie e le prime ricadute operative del d.lgs. n. 27 del 2021 in tema di controlli ufficiali sugli alimenti (Rel.: n. 16/2021 del 29 marzo 2021)

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   Beni ambientali.I terreni a uso civico non possono essere sottratti
   alla loro funzione di tutela ambientale e dei diritti delle
   collettività locali.
   
<https://lexambiente.it/materie/beni-ambientali/169-dottrina169/15571-beni-ambientali-i-terreni-a-uso-civico-non-possono-essere-sottratti-alla-loro-funzione-di-tutela-ambientale-e-dei-diritti-delle-collettività-locali.html>

I terreni a uso civico non possono essere sottratti alla loro funzione di tutela ambientale e dei diritti delle collettività locali.

di Stefano DELIPERI

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   Ambiente in genere.Valutazione di incidenza intervento in SIC
   
<https://lexambiente.it/materie/ambiente-in-genere/92-giurisprudenza-amministrativa-tar92/15521-ambiente-in-genere-valutazione-di-incidenza-intervento-in-sic.html>

TAR Piemonte Sez. II n. 243 del 4 marzo 2021
Ambiente in genere.Valutazione di incidenza intervento in SIC

La valutazione di incidenza ambientale dell'opera progettata sui siti di interesse comunitario (s.i.c.), ai sensi della Direttiva n. 92/43/CEE, e sulle zone di protezione speciale (z.p.s.), in base alla Direttiva n. 79/409/CEE[…], è volta ad accertare il carattere significativo dell'incidenza ambientale dell'intervento sui siti protetti, in riferimento al rischio di compromissione dell'integrità dei siti stessi; trattasi di esercizio di discrezionalità tecnica, sindacabile da parte del giudice amministrativo soltanto nelle circostanze in cui l'istruttoria sia mancata o sia stata svolta dall'amministrazione in modo inadeguato, in particolare sulla base di un'istruttoria carente e con motivazione insufficiente.

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   Urbanistica.Modifica destinazione uso con opere
   
<https://lexambiente.it/materie/urbanistica/160-cassazione-penale160/15550-urbanistica-modifica-destinazione-duso-con-opere.html>

Cass. Sez. III n. 7755 del 26 febbraio 2021 (CC 21 gen 2021)
Pres. Izzo Est. Di Stasi Ric. Duranti
Urbanistica.Modifica destinazione uso con opere

In tema di reati urbanistici, il mutamento di destinazione d'uso di un immobile previa esecuzione di opere edilizie, senza il preventivo rilascio del permesso di costruire, integra il reato di cui all'art. 44 del d.P.R. n. 380 del 2001, essendo irrilevanti le modifiche apportate dall'art. 17 del D.L. n. 133 del 2014 (conv. in legge n. 164 del 2014) all'art. 3 del citato d.P.R. che, nell'estendere la categoria degli interventi di manutenzione straordinaria al frazionamento o accorpamento di unità immobiliari con esecuzione di opere, se comportante variazione di superficie o del carico urbanistico, richiede comunque che rimangano immutate la volumetria complessiva e la originaria destinazione d'uso

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   Elettrosmog.Livelli di emissione
   
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Cass. civ. Sez. II n. 6897 del 11 marzo 2021 (ud. 26 gen 2021)
Pres. Gorjan Est. Criscuolo Ric. Comune Romano S'Ezzelino
Elettrosmog.Livelli di emissione

L'esigenza di adottare le soluzioni ispirate al principio di precauzione legittima l'interpretazione secondo cui ai fini dell'applicazione dei più rigorosi livelli di emissione non sia necessario il riscontro di un'effettiva ed attuale utilizzazione da parte delle persone degli edifici rispetto ai quali deve essere misurato il livello di emissioni, ma che sia sufficiente la sola potenziale destinazione del bene, a prescindere dalla sua poi concreta utilizzazione in conformità della destinazione (segnalazione Ing. M. Federici)

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   Rifiuti.Attivazione procedure di bonifica
   
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TAR Toscana Sez. II n. 333 del 5 marzo 2021
Rifiuti.Attivazione procedure di bonifica

È noto che l’art. 245, comma 2, cit. stabilisce che “è comunque riconosciuta al proprietario o ad altro soggetto interessato la facoltà di intervenire in qualunque momento volontariamente per la realizzazione degli interventi di bonifica necessari nell'ambito del sito in proprietà o disponibilità” e quando ha espressamente manifestato la volontà di procedere in tal senso ciò è palesemente incompatibile con la volontà di sottrarsi all’obbligo di bonifica.

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   Danno ambientale.Legittimazione alla costituzione di parte civile
   nel procedimento per reati ambientali
   
<https://lexambiente.it/materie/danno-ambientale/163-cassazione-penale163/15549-danno-ambientale-legittimazione-alla-costituzione-di-parte-civile-nel-procedimento-per-reati-ambientali.html>

Cass. Sez. III n. 8795 del 4 marzo 2021 (PU 2 dic 2020)
Pres. Lapalorcia Est. Di Stasi Ric. Lazzarini
Danno ambientale.Legittimazione alla costituzione di parte civile nel procedimento per reati ambientali

In tema di reati ambientali, a seguito dell'entrata in vigore dell'art. 318, comma 2, lett. a), d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, spetta soltanto allo Stato, e per esso al Ministro dell'Ambiente, la legittimazione alla costituzione di parte civile nel procedimento per reati ambientali, al fine di ottenere il risarcimento del danno ambientale di natura pubblica, in sé considerato come lesione dell'interesse pubblico e generale all'ambiente; tutti i soggetti diversi dallo Stato, singoli o associati, comprese le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali, possono esercitare l'azione civile in sede penale, ai sensi dell'art. 2043 cod. civ., per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, ulteriori e concreti, conseguenti alla lesione di diritti particolari, diversi dall'interesse pubblico alla tutela dell'ambiente, pur se derivanti dalla stessa condotta lesiva

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   Caccia e animali.Conservazione degli uccelli selvatici
   
<https://lexambiente.it/materie/caccia-e-animali/100-giurisprudenza-comunitaria100/15569-caccia-e-animali-conservazione-degli-uccelli-selvatici-2.html>

Corte di Giustizia (Prima Sezione) 17 marzo 2021
«Rinvio pregiudiziale – Ambiente – Direttiva 2009/147/CE – Conservazione degli uccelli selvatici – Articoli 5 e 8 – Divieto di ricorrere a qualsiasi metodo di cattura degli uccelli – Articolo 9, paragrafo 1 – Autorizzazione a ricorrere in virtù di una deroga a un siffatto metodo consacrato dagli usi tradizionali – Presupposti – Assenza di altra soluzione soddisfacente – Giustificazione dell’assenza di “altra soluzione soddisfacente” con la sola preservazione di detto metodo tradizionale – Selettività delle catture – Normativa nazionale che autorizza la cattura di uccelli tramite l’impiego di vischio»

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   Elettrosmog.5G limiti di esposizione valori di attenzione ed
   obiettivi di qualità
   
<https://lexambiente.it/materie/elettrosmog/79-giurisprudenza-amministrativa-tar79/15519-elettrosmog-5g-limiti-di-esposizione-valori-di-atenzione-ed-obiettivi-di-qualità.html>

TAR Friuli V.G. Sez. I n. 63 del 25 febbraio 2021
Elettrosmog.5G limiti di esposizione valori di atenzione ed obiettivi di qualità

Spetta allo Stato, ai sensi dell'articolo 3 L. n. 36/2001, la determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, e non potendo il Comune, in nessun caso, introdurre limiti che vadano a sovrapporsi o a condizionare l’attuazione del piano nazionale di ripartizione delle frequenze e la transizione al 5G mediante l’assegnazione dei diritti d’uso delle relative frequenze (per tacere dell’attuazione delle politiche europee di sviluppo del 5G). Gli Enti locali non sono titolari di alcuna potestà normativa in ordine alla determinazione di criteri, maggiormente limitativi o rigidi, di valutazione della soglia di inquinamento elettromagnetico o alla introduzione di divieti generali o di misure generali interdittive a contenuto radioprotezionistico

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