In vietnam un soldato impazzisce, probabilmente a causa di una droga buffa, e uccide alcuni suoi compagni. Ripete le parole "Banana fish". Poi passiamo ai giorni nostri, tra le bande di delinquenti giovanili a New York. Ash, ragazzo boss di una banda, incontra un tipo che, morente, gli dice "Banana fish" e gli consegna una fiala misteriosa. Due giornalisti giapponesi si dirigono a New York per scrivere un'articolo su questi giovani teppisti. Ora, questa non è la trama più originale, ma ne potrebbe venir fuori anche una storia interessante. Il fatto che il 90% dei personaggi siano gay risulta poco credibile, ma vabbeh, ho visto di peggio. Le pagine appositamente gialline sono anche carine, non danno troppo fastidio. I disegni vanno bene, vah. Però È SCRITTO COL CULO. Ci ho provato e riprovato a leggerlo... pur di costringermi ad andare avanti me lo portavo al cesso mentre cagavo, e non avevo nient'altro da fare... al terzo tentativo però, ho finito per guardare il muro. Dialoghi brutti, davvero brutti, e una narrazione che definirla pessima non rende l'idea. La curiosità di andare avanti nella storia è stata sconfitta pesantemente da questa regia e sceneggiatura davvero indecenti. Peggio de "La stirpe delle tenebre", tanto per dire: lì non c'era storia, ma almeno non era narrata *così* male. Sto tentando di pensare ad altre cose scritte in modo altrettanto pietoso, ma non mi vengono proprio in mente. -- "The Americans have need of the telephone, but we do not. We have plenty of messenger boys." - Sir William Preece, chief engineer of the British Post Office, 1876 http://lano.webhop.net ·:I:·AnUbI-=|=-