[dumbo] MOLTO INTERESSANTE: i punti salienti della riforma

  • From: "Stefano Setti" <ssetti@xxxxxxxxxxxx>
  • To: <dumbo@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Thu, 29 Mar 2001 08:43:54 +0200

Il presidente dell'AIDUP (associazione ingegneri diplomati università di parma) 
ha illustrato i punti salienti della riforma, e un rappresentante degli 
studenti ha fatto un efficace confronto fra triennio del N.O. e Diplomi 
Universitari. Proprio alla luce di questo confronto sono emerse alcune cose 
interessanti. Ad esempio, per conseguire la laurea di 1o livello non è 
necessario presentare alcuna tesi, né si deve svolgere alcun tipo di stage 
aziendale. Secondariamente, i moduli didattici del Diploma consistono di 50 ore 
di insegnamento, mentre quelli della nuova laurea solo 40. A conti fatti, 
considerando anche i crediti con cui la nostra stessa Università ha valorizzato 
gli esami del Diploma (6 crediti/modulo), un diplomato universitario 
dell'università di Parma accumulerebbe alla fine dei suoi studi circa 200 
crediti. Questo già da sè dovrebbe indirizzare verso una conversione 
"automatica" dei Diplomi in nuove Lauree triennali. In alternativa, per chi già 
lavora, si propone di "espiare" un ulteriore anno di lavoro per vedere 
riconosciuto il Diploma come Laurea triennale. L'ipotesi meno gradita per la 
conversione è quella delle integrazioni degli esami: non si puo' chiedere a chi 
già lavora da anni di rimettersi sui libri per colmare lacune in settori che 
nemmeno riguardano l'area specialistica (nella maggior parte dei casi sarebbero 
integrazioni di analisi, fisica e altre materie di base). 
Questa la posizione degli studenti. 
Il punto su cui invece i docenti hanno maggiormente posto l'accento è il fatto 
che la riforma non è ancora pienamente operativa. Quelle che si vedono in giro 
fino ad ora sono tutte sperimentazioni, e se in alcuni atenei si puo' già 
parlare di funzionamento a regime del nuovo ordinamento, in altre università 
(come qui a Parma) questo è ancora lontano, e l'attuazione della riforma è 
ancora tutta da definire. In tema di conversione del titolo di Diploma 
Universitario, il preside di Ingegneria ci và un po' con i piedi di piombo: pur 
essendo aperta alle motivazioni di studenti e Diplomati, l'Università di Parma 
non vuole esporsi avallando criteri di conversione che non siano in linea con 
quelli delle università e dei politecnici più grandi e prestigiosi (questo 
anche per evitare che gli eventuali "convertiti" con criteri un po' troppo 
arditi vengano discriminati rispetto agli altri). 
Inoltre un docente fa giustamente notare che, essendo la riforma ancora in 
divenire, bisognerà vedere come le nuove lauree triennali saranno recepite dal 
mercato del lavoro, e che peso avranno dal punto di vista legale: anche se 
avranno sicuramente un valore legale riconosciuto (a differenza dei Diplomi), 
non è detto che questo titolo venga accettato ai fini di concorsi pubblici o 
altro. Insomma, non si puo' essere certi che i diplomati trarrano un giovamento 
immediato e sicuro dall'eventuale conversione. 

Ci aspettavamo risposte precise, ma a quanto pare i tempi, almeno qui a Parma, 
sono ancora un po' prematuri per definire con precisione una politica per la 
conversione dei titoli. Sapremo qualcosa di più preciso quando il triennio del 
nuovo ordinamento sarà ufficialmente approvato. (in effetti, se la nuova laurea 
ancora non esiste, non si sa ancora in che cosa convertire il Diploma...) 
Nell'attesa, io mi auguro che gli atenei più grandi, dove il nuovo ordinamento 
è operativo già da più tempo, inizino a gettare le basi per la conversione dei 
Diplomi Universitari: se la politica adotatta sarà a nostro vantaggio, ci sono 
buone speranze che anche a Parma verremo favoriti. 


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