Pauline guarda la solita fialetta, bella, gialla, luccicante.
*bevimi sono la tua fonte di luce*
“Non posso, sei velenosa guarda che colore brutto hai, giallo serpente!”
*ora i serpenti sono gialli? Ma cos’hai bevuto questa mattina?!* ride, la
fialetta ride, non si era mai visto che una fialetta ridesse, eppure in mezzo a
tutto quel casino, merda, urla, botti lei rideva, la fialetta.
“Sei una folle!! Mi stai facendo perdere la pazienza, guarda che ti abbandono
qui!”
Pauline continuava a parlare con una fialetta, pure maleducata, o forse solo un
po’ burlona, mentre tutto gli altri si davano da fare per uscire da quel buco
di fogna.
Inviato da iPhone
Il giorno 1 apr 2020, alle ore 13:17, Alessio Camponeschi (Redacted sender
"nesky" for DMARC) <dmarc-noreply@xxxxxxxxxxxxx> ha scritto:
Ice guardò la giapponese, era perplesso, sapeva che le mentiva lo sapeva
benissimo ma quel corpo e quella lacrima perfetti stavano smuovendo qualcosa
che era assopito da molto tempo, troppo tempo.
«Senti donna dipinta, sto iniziando a finire gli appellativi e non mi piace
ripetermi, se non mi dici qual è il tuo nome, è da quando sono nato che
qualcuno viene e annuncia di volermi fare ricco e sono ancora qui nella merda
con questi quattro perdenti, quanto me. Dovresti volare più basso con le
proposte per essere più credibile. Immagino tu sia una killer eccezionale ma
in quanto a diplomazia hai da imparare»
Disse queste parole con molta difficoltà più difficoltà di quanto avesse mai
fatto. In effetti avrebbe voluto fidarsi forse per la prima volta, in effetti
avrebbe voluto crederle.
«Vuoi un accordo? Per me va bene, sali con noi, facci riprendere e parlaci
del tuo Boss. Noi non ti faremo nulla e custodiremo la tua spada. A quel
punto e quando non saremo in svantaggio totale verremo con te, che dici può
essere un punto d’incontro?».