Panama, un sorriso falso come lo sfondo di cartapesta della scena, con
sbrilluccicanti hotel e casinò e dietro un tramonto meccanico che dipinge
di vermiglio il cielo e le vette delle palme.
Una stellina di luce brilla su un canino mentre Panama alza il telefono,
incastrata tra il tartaro vecchio e le gengive grosse.
La mano sinistra molle lungo il fianco, il pollice tradisce il nervosismo,
alzandosi a 90 gradi rispetto all'indice lungo e disteso, inconsapevolmente
teso nel gesto della pistola. Il pollice si muove verso Radio, ad
indicargli qualcosa, come per fargli un segnale, ma a coglierlo, in quel
momento sembra essere solo Logan, più distante e perennemente fuori
controllo.
la telecamera scarrella e zoomma veloce seguendo una linea prospettica
immaginaria che unisce l'unghia spezzata di Panama col sorriso teso di
Logan, una luce tesa come un rasoio monofilare schizza via sull'espressione
conscia e falsamente serena di Andrey, testa e gomito fuori dal finestrino,
una pistola in attesa sotto un giornale, l'adrenalina pronta ad essere
iniettata in vena per raccogliere l'arma e sparare.
In mezzo ai quattro cantoni Radio-Panama-Logan-Andrey, c'è Ice che ha quasi
-quasi!- un istante di smarrimento "se vola un proiettile io finisco a
scaldarmi il culo da Satana", sul viso del quale arranca impreciso un
sorriso, come lo scarabocchio di un bimbo che non sa scrivere ancora bene.
Un pensiero stenta a formarsi, troppo attento a cogliere le minuzie dello
sguardo dei tre agenti di polizia, falsi come l'amicizia di una puttana
mentre cerchi gli €$ nel portafogli.
Numero uno vorrebbe fare, ma non può. E' insicuro, va sulle spalle degli
altri (NDG radio, non mi ricordo quel termine romanesco bellissimo per dire
che porti qualcuno sulle spalle....)
Numero due si sta innervosendo, sta proprio a due passi da Ice, adesso,
mentre numero uno gli copre la traiettoria rispetto a Logan, ma non
rispetto a Radio, "e Radio ha la mira di mia nonna cieca dopo 10 cicchetti".
Numero tre, "il capo", sudato, pelato, grassoccio, con una camicia
improponibile che prega in aramaico di potersi suicidare in una lavanderia
a secco, scende dalla macchina, mani sui fianchi, mezzo sigaro tra i denti
che farebbero vergognare quelli di Panama e sembrare buono l'alito di Radio.
"Il truxedo piace a qualcuno lassù", pensa Logan, parlando con l'omino blu
e pensando inconsciamente al Grande Vecchio Storpio a Kalifornia City.
"Il truxedo è una merda", pensa Andrey mentre le reni si stringono come se
Scarlett Johansson gli stesse proponendo un appuntamento.
"Il truxedo è divertente", pensa Radio: ultimamente è praticamente l'unica
possibilità che ha di colpire qualcuno, "speriamo di colpire Panama!"
"Il truxedo no!", pensa Ice leccando le parole di Panama sulle sue proprie
labbra, cercando di capire che sapore abbiano e di capire la reazione dei
tre falsi agenti.
“…truxedo…” <<Ok ragazzi ok, ho campo aspettate un momento!
