Un'osservazione che ho dimenticato di fare: la faccia frontale
dell'altare, apparentemente priva di dettaglio nella mia stampa e
nella corrispondente scansione, rivela dei dettagli quando la
scansione viene schiarita. È ovvio che lo scanner non può vedere
quello che non c'è, il fatto è che quei dettagli sono presenti nella
stampa anche se il nostro occhio non li vede sotto una nornale
illuminazione. In realtà sono lì, come si può vedere osservando la
stampa sotto una forte lampada o ancora meglio in trasparenza, e
queste sono le condizioni nelle quali lavora lo scanner (forte
lampada a breve distanza e luce che passa attraverso la carta in
senso inverso, riflessa dalla superfice bianca del coperchio dello
scanner). Quindi per avere una resa ottimale dei neri nella
scansione partendo da stampe occorre non solo uno scanner che legga
bene i toni scuri, ma che nella stampa i neri non provengano da aree
vuote del negativo bensì da ombre ben aperte e "printed down".
Romano