[zxspectrum] [OT] Per cercare di fare il punto sulla scuola pubblica italiana... (era Fantapolitica)

  • From: "Alessandro Grussu" <gazzosa@xxxxxxxx>
  • To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 2 Feb 2008 22:38:36 +0100

Mi sembra che la discussione ormai sia coagulata intorno al nocciolo della questione. Per cercare di riassumere:


1. Non ho detto che so "tutto" di come funziona la scuola italiana al suo interno, così come non ho detto - ripeto, perché a quanto pare questo messaggio non è passato - di avere la verità in tasca. Ho semplicemente rilevato un fatto a mio modesto avviso lapalissiano: chi vive e opera da anni all'interno di un'istituzione, o di un settore economico e produttivo, a più livelli e senza limitarsi al proprio ambito locale, interessandosi attivamente della sua evoluzione e dei suoi problemi, può pretendere legittimamente di avere una conoscenza dello stato globale di tale istituzione o settore economico e produttivo _un_pelo_ più completa e articolata di chi invece ha di essi un'esperienza limitata all'utenza o a notizie provenienti da fonti la cui attendibilità non è da considerarsi oggettivamente rilevante. Soltanto questo :)

2. Non esiste alcuno strumento oggettivo per rilevare il tasso di "nozionismo" presente nella scuola italiana, né peraltro nella scuola di qualsiasi altro paese. Con ciò però non voglio negare che esistano insegnanti che privilegiano l'apprendimento mnemonico a scapito del pensiero critico; la tua esperienza mi conferma tale fatto. Ciò che non è possibile oggettivamente affermare, a mio avviso, è che la maggioranza dei docenti italiani - presi nel loro insieme indifferenziato - operi in tal senso. Per ogni esempio che tu mi porti potrei portartene almeno tre presi dalla mia esperienza personale delle scuole dove ho lavorato e lavoro: colleghi che credono nell'istituzione che rappresentano e che si sforzano di tradurre in pratica le direttive pedagogiche e didattiche ufficialmente in vigore in Italia da più di 20 anni e che hanno la loro origine nei nuovi programmi per la scuola frutto della cosiddetta "sperimentazione Brocca" del 1974.

3. Senza contare che l'ordine di scuola in cui lavoro - il Liceo delle Scienze sociali - ha come primo obiettivo la formazione di un pensiero critico dell'alunno. Negli anni '70 i ragazzi a scuola si confrontavano con una scuola che li considerava come vasi vuoti da riempire e fuori da essa discutevano di politica e di società. Oggi invece succede il contrario: la scuola è diventata il baluardo della cultura e della pluralità di pensiero a fronte dell'appiattimento mentale causato in primo luogo dalla televisione. Vuoi sapere quali sono i programmi televisivi più guardati dalla maggior parte delle nostre alunne? Amici di Maria De Filippi, Uomini e donne e Il Grande Fratello. Contro questo malcostume ci dobbiamo scontrare ogni giorno. Altro che nozionismo! Il vero nozionismo ormai è al di fuori della scuola, nell'imbarbarimento mediatico che fa crescere i ragazzi come consumatori passivi anziché come cittadini responsabili. Il fatto che la scuola non sia più quell'importante agente di socializzazione che era un tempo - fatto peraltro da te riconosciuto - certamente non rende le cose più facili.

4. Tu mi chiedi se considero l'attuale scuola italiana in grado di istruire i giovani. Ora, premesso che secondo l'idea di scuola cui personalmente m'ispiro, ed in ciò ritenendomi confortato dalle indicazioni pedagogiche e didattiche da me sopra accennate, ritengo che la mera "istruzione" non sia che una parte del processo educativo, che comprende anche la formazione - secondo il famoso schema "sapere, saper essere e saper fare" -, ritengo, dal basso della mia esperienza e dei miei studi in proposito, nonché di quelli di decine di colleghi della mia scuola, o sparsi per lo Stivale, e più navigati di me in tal senso, di poter affermare con cognizione di causa che la scuola pubblica italiana, nel suo complesso e nella sua situazione attuale, sia capace di fornire tutto sommato una formazione adeguata alle richieste della nostra società. Così come la nostra università continua, nonostante la sua situazione organizzativa e strutturale sia molto più grave di quella della scuola - in nessuna scuola, per quanto vi possano essere abusi e magagne, si raggiungono i livelli di vassallaggio di un nostro ateneo medio - a sfornare talenti che però non di rado non trovano sbocco nel nostro tessuto culturale e produttivo, provocando spesso le note fughe di cervelli. Non ho la sfera di cristallo e non posso sapere se questa situazione sarà ancora la stessa quando (o meglio, se) avrò figli e dovrò mandarli a scuola. Certo è che se pensi a tutte le ristrettezze economiche, fisiche (vedi lo stato penoso in cui versa l'edilizia scolastica, specie al Sud, per via della colpevole gestione da parte di quei carrozzoni amministrativi che sono le province) e psicologiche (pressioni di ogni tipo, dai docenti alle famiglie agli stessi alunni, capaci in certi casi di contestarti anche se hai messo nella loro valutazione i puntini sulle i o meno, forti del malinteso diritto che le famiglie danno loro di aver sempre e comunque ragione) in cui ci troviamo a lavorare, il fatto che comunque la scuola italiana vada avanti reggendosi sulle spalle di quei docenti che fanno il proprio dovere ha del miracoloso.

5. Infatti i mali della scuola italiana sono ben altri che un generico nozionismo. Il quale, peraltro, è persino, entro certi limiti, salutare nella scuola primaria, ove il grado di maturazione psichica dell'individuo non permette un'eccessiva astrazione dei contenuti né troppa enfasi sull'aspetto logico-speculativo; ciò diventa possibile solo verso gli 11-12 anni, stando, per quanto ne so, a più di cent'anni di ricerche dei signori Piaget, Mead, Lurija, Spitz e altri. A 6-7 anni di età ci sono cose che _bisogna_ sapere senza chiedersene il perché, es. le tabelline, la coniugazione dei verbi irregolari o il significato delle parole di una lingua straniera, se si vuole costruire su quelle basi un edificio solido. Ma c'è di più. Per farti un altro esempio, posso stare a discutere per ore con le mie ragazze sull'attualità della disamina dei meccanismi produttivi della società capitalistica operata da Marx nel "Capitale", ma questo non sarebbe possibile se prima loro non si rendessero conto del significato di alcuni concetti di base, quali "capitale", "merce", "salario", "valore di scambio", "rapporti sociali di produzione". Né potrebbero uscire da un liceo delle scienze sociali senza sapere cosa si intende per interazionismo simbolico o cos'è il complesso di Edipo o come si definisce un fatto sociale. Le nozioni sono importanti, sono lo scheletro della conoscenza. È il ridurre _tutta_ la conoscenza ad esse che è sbagliato. Su questo, però, mi pare che siamo d'accordo.

6. I mali della scuola italiana sono a mio parere:
6.1 - gli stipendi ridicoli per la quantità e la qualità di lavoro da affrontare: non solo le 18-24-36 ore in classe - e che classi certe volte! non a caso stando all'indagine di Lodovico D'Oria "Scuola di follia" la categoria degli insegnanti è di gran lunga quella, nel pubblico impiego, ove è più elevata la probabilità di sviluppare il cosiddetto "burnout" - ma le preparazioni delle lezioni, dei compiti in classe, la loro correzione, la programmazione, le schede coi voti e le assenze ogni trimestre o quadrimestre, i (quando ci sono...) corsi di aggiornamento, i rapporti con le famiglie, coi dirigenti, con la burocrazia (non ti dico che tragedia quando escono le ordinanze di mobilità), le spese di viaggio per i docenti fuorisede (che nessuno mai gli rimborserà se non nel caso degli esami di Stato)... 6.2 - i continui tagli al personale operati in tutti i modi possibili e immaginabili, dalla riduzione forzata delle cattedre a 18 ore ai 28 alunni minimo per classe, al ridimensionamento degli organici; 6.2 - il precariato: tra corsi abilitanti, graduatorie permanenti, ad esaurimento e d'istituto, organico di fatto e organico di diritto, concorsi per titoli e per esami svolti ogni morte di papa e sostituiti dalla SSIS - della quale, in nove anni di attività, non ho _mai_ incontrato una, dicasi UNA, persona che me ne abbia parlato in termini positivi; e questo non solo nella mia città o con persone della mia città, ma ovunque le abbia sentite o lette menzionare -, leggi promulgate da un governo e abrogate o mai applicate dall'altro - vedi il caso delle lauree specialistiche con valore abilitante -, non c'è da meravigliarsi se il precariato nella scuola italiana oscilla tra il 35 e il 45 per cento e gli insegnanti entrano in ruolo passati i 40 anni; 6.3 - il criminale stato dell'edilizia scolastica: abbiamo scuole strapiene, gelide d'estate e soffocanti d'inverno, pericolanti, con aule divise in due o ricavate dagli androni interni con tramezzi di cartongesso, brutte fuori e bruttissime dentro, buie come carceri; 6.4 - l'altrettanto criminale miserabilità dei fondi destinati all'aggiornamento e alla riqualificazione professionale dei docenti, che dovrebbe contribuire a mantenere _tutta_ la nostra scuola al passo con l'evoluzione della società locale e globale, invece di demandarla all'iniziativa dei singoli istituti, specie di quelli sperimentali, o addirittura dei singoli dirigenti e insegnanti. Se non si risolvono queste contraddizioni, allora tutto quanto è stato fatto di buono finora, dall'integrazione degli alunni disabili nelle classi curriculari all'elaborazione e all'adozione della progettazione pluridisciplinare, a lungo andare andrà vanificato in un marasma che avrà la sua logica conclusione nel definitivo sfascio culturale, morale e civile di questo paese. Per ora la nostra scuola regge, ma quanto a lungo potrà reggere? Ai posteri l'ardua sentenza (tanto per citare a memoria... :)))) )

ciao a tutti
Alessandro

P.S. e meno male che avevo esordito scrivendo "per riassumere"...
P.P.S. chiedo ancora scusa a tutti coloro che hanno avuto i santissimi scartavetrati da questa discussione ben poco spectrumesca.

----- Original Message ----- From: "Enrico Maria Giordano" <e.m.giordano@xxxxxxxxxxxxxxx>
To: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
Sent: Saturday, February 02, 2008 3:59 PM
Subject: [zxspectrum] Re: [OT] Fantapolitica?



-----Messaggio Originale----- Da: "Alessandro Grussu" <gazzosa@xxxxxxxx>
A: <zxspectrum@xxxxxxxxxxxxx>
Data invio: sabato 2 febbraio 2008 14.56
Oggetto: [zxspectrum] Re: [OT] Fantapolitica?

Per prima cosa scusami se dò l'impressione di fare un duello. In realtà vorrei invece tanto trovare un punto di contatto tra le nostre due visioni diametralmente opposte ma nella foga della discussione mi lascio un po' andare.


Però io, almeno, non pretendo di sentenziare giudizi di merito su una realtà che non conosco "dall'interno".

Ma forse io non mi sono spiegato bene: a me non interessa (in questo frangente) cosa ci sia "all'interno" dell'organizzazione scolastica. Sto solo criticando i risultati di tale organizzazione. Evidentemente c'è qualcosa da migliorare anche all'interno, non ti pare?

Per usare la tua stessa logica: supponi che io abbia bisogno, per la mia scuola, di un programma per la classificazione automatica dei voti e delle assenze. Mi rivolgo all'uopo al programmatore Enrico Maria G...russu :))) (nessuna parentela!) e questi non solo mi fa un lavoro da schifo facendomelo pagare un occhio, ma anche mi chiede di fatturargli di meno (o qualcosa di simile; ammetto la mia ignoranza nei modi di frodare il fisco, dato che a me tolgono i redditi alla fonte!) in modo da rosicchiare un po' di euri al fisco, dicendomi che "tanto fanno tutti così". Il giorno dopo leggo sul giornale la scoperta di 10mila casi di evasione totale al fisco da parte di liberi professionisti, imprenditori, artigiani e... programmatori. Sommando due più due, ne faccio discendere come conseguenza logica il fatto che i liberi professionisti italiani, specialmente i programmatori, almeno al 90% non solo sono esosi per la qualità del servizio che offrono, ma anche che sono una massa di ladri che andrebbe prima presa a scudisciate e poi costretta a restituire il maltolto in ginocchio sui ceci di fronte alla sede del Ministero delle Finanze.

Assurdo, vero?

No, niente affatto. Infatti secondo me è proprio così. Chiunque abbia una minima esperienza di lavoro per le aziende o che abbia mai richiesto un servizio da un'azienda o da un professionista sa benissimo com'è la situazione e quello che è sorprendente (ma fino ad un certo punto...) è che il Governo non sia in grado di combatterla. Basterebbe fare finta di essere un cliente. Potrei farlo anch'io.

Ora, quando tu mi dici che il 90% dei docenti delle scuole italiane vuole solo nozioni dai propri alunni e non gli insegna a ragionare solo perché il tuo professore d'italiano e quello del figlio dell'inquilino del piano di sopra hanno preteso fino al quinto superiore di sciorinargli [...]

Stai un po' sminuendo la mia capacità di informarmi. Mi spieghi com'è possibile che io non sappia niente di come funziona la scuola per un alunno e tu ne sappia invece tutto? Stai affermando che le mie informazioni, dirette o indirette, siano tutte immancabilmente erronee? Non ti sembra di peccare di presunzione? Certo, puoi dire la stessa cosa di me ma almeno io esprimo un parere condiviso dagli altri utenti mentre tu ne esprimi uno probabilmente condiviso (anche se ne dubito) da altri insegnanti e questo non è significativo nell'ambito di questa discussione.

Ancora no, Enrico; prima di tutto io non ho descritto alcuna realtà "rosea",

Allora ho capito male e siamo d'accordo.

ho semplicemente fatto notare che la tua affermazione secondo cui la scuola italiana sarebbe "nozionismo, nozionismo e ancora nozionismo" è priva di fondamento oggettivo, in quanto basata su impressioni personali dall'esterno e racconti di terza e quarta mano pure provenienti dall'esterno. Inoltre vorrei sapere a quanti e quali "giornali e notiziari" ti stia riferendo; io per lo meno le mie fonti te le cito espressamente.

Pretendi che ricordi data e ora di tutte le notizie che ho sentito al riguardo? Senti, facciamo una cosa, rispondi a questa domanda e finiamola qui: tu consideri l'attuale scuola italiana adeguata al suo compito di istruire i giovani (soprattutto)? Se sì, allora inutile continuare perché potrai convincerti solo quando (se) manderai a scuola i tuoi figli. Altrimenti vuol dire che la pensiamo in modo simile anche se io ho sicuramente esagerato per rafforzare il mio punto di vista (magari è un mio difetto del quale mi scuso).

> Quindi se una casalinga si lamenta che i prezzi aumentano e la qualità > della merce è inferiore tu le rispondi che deve lasciare queste > valutazioni agli industriali che la producono?

No, semplicemente che le merci di buona qualità ci sono, basta andarle a cercare, cioè essere consumatori attivi e attenti a come si spendono i propri quattrini. Ma è da sempre così, o mi sbaglio?

Ecco. Quindi ammetti implicitamente che la casalinga sia in grado di giudicare la qualità della merce e di affermare che l'attuale offerta sia o meno di qualità e di giusto prezzo. La stessa cosa è per la scuola. L'attuale offerta scolastica non è di buona qualità, secondo me.

Credo che tu abbia ragione limitatamente a un ambito ben definito, ma anche qui non ha senso fare di tutta l'erba un fascio;

Ok, questo mi basta.

peraltro mi dai ragione subito dopo:

> > Sarà forse dovuto al fatto che in Italia non si spendono cifre di > > livello europeo per aggiornare e riqualificare professionalmente i > > docenti? :P
>
> Assolutamente sì. E forse non si motivano con stipendi adeguati. Ma > questo puoi dirmelo meglio tu.

E infatti te lo dico meglio io :(((

Appunto. Comunque ti faccio presente che anche mia madre è stata insegnante per tanti anni (prima italiano e poi musica, ora è in pensione).

EMG

--
EMAG Software Homepage:     http://www.emagsoftware.it
The EMG's ZX-Spectrum Page: http://www.emagsoftware.it/spectrum
The Best of Spectrum Games: http://www.emagsoftware.it/tbosg
The EMG Music page:         http://www.emagsoftware.it/emgmusic




--
Email.it, the professional e-mail, gratis per te: http://www.email.it/f

Sponsor:
Tutta la musica che vuoi sul tuo cellulare. Scarica le HIT
* Clicca qui: http://adv.email.it/cgi-bin/foclick.cgi?mid=7513&d=2-2

Other related posts: