[ubuntu-l10n-it] Re: Traduzione Update-Manager

  • From: Luca Ferretti <elle.uca@xxxxxxxxx>
  • To: ubuntu-l10n-it@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 23 Mar 2006 11:55:15 +0100

Il giorno sab, 18/03/2006 alle 23.38 +0100, Matteo Riondato ha scritto: 
> On Sat, Mar 18, 2006 at 10:31:49PM +0100, Luca Ferretti wrote:
> > Il giorno sab, 18/03/2006 alle 19.26 +0100, Matteo Riondato ha scritto:
> > > Ciao lista, questo pomeriggio ho finito (quasi) di tradurre
> > > update-manager. Alcuni dubbi mi rimangono, quindi chiedo a voi:
> > > 
> > 
> > Nota generica: channel credo sia stato usato come sinonimo semplificato
> > di repository nelle stringhe che compaiono all'utente. La traduzione
> > canale quindi à la sola da poter usare.
> ok
> 
> > MeSsaGgio # 4
> > IMHO "nell'importare" Ã meglio di "nell'importazione" (ma esiste, poi?)
> 
> SÃ, esiste. Usare i verbi al posto dei sostantivi non à molto bello.

Scusa, quale sostantivo? Una forma in -ing à usata sostantivata in
inglese cosà come in italiano à usato l'infinito sostantivato. Esiste un
sostantivo, import, che effettivamente sta per importazione (Ã vero,
esiste, dovevo essere terribilmente stanco ieri, spiacente per lo
stupido commento), ma, cosà come altri sostantivi, non à usato nei
messaggi dei vari programmi, preferendo cose tipo "Error/Failure doing"

IMHO una cosa del genere in italiano diventa "Errore/Fallimento nel
fare", che ha il vantaggio di essere quasi sempre pià corta della forma
con il sostantivo e quello essere omogenea (nel senso che spesso non Ã
cosà facile trovare un sostantivo per il verbo, finendo cosà per l'usare
un verbo in alcuni messaggi ed un sostantivo per altri; usando sempre un
verbo all'infinito si taglia in problema alla radice).

> Ho modificato con "durante l'importazione".

In molte altre traduzioni di GNOME, il durante à stato aggiunto solo se
la forma originale à "Error/Failure while doing". Non so se in originale
ci sia differenza logica e pratica (p.e. se usando il while l'errore Ã
effettivamente occorso mentre si compiva l'azione indicata mente senza
il while l'errore c'Ã stato ma in senso "globale").

Io ho sempre mantenuto tale distinzione


> > MSG # 7 16 20 53 55
> > Nella documentazione di GNOME "to report bug" Ã tradotto come
> > "notificare il/un bug"
> 
> E' terribile come traduzione, secondo me. 

PerchÃ?


> > MSG # 12
> > manca il punto alla fine. Come nota stilista poi, io metterei "sistema
> > in uso" per il "your system" iniziale e magari delle "" attorno a
> > synaptic e apt-get per indicare che sono programmi.
> 
> IMHO, update-manager si riferisce _solo_ al sistema in uso, non a quello
> spento. =).  Accettate le " ". 

"in uso" Ã una comoda scappatoia per tradurre quel your senza usare tuo.
E poi a mio avviso rafforza il messaggio chiarendo il contesto di
applicabilitÃ. Sovrabbondante forse, ma mai fare affidamento
sull'intelligenza degli utenti :->


> > 
> > MSG # 47 48 50 76 88
> > Download -> Scaricamento
> 
> Terribile.

à nel glossario del TP (http://www.linux.it/tp/glossario.html),
accettato dopo lunga discussione. Considera che il software deve essere
usato da tutti, la traduzione non deve essere "figa", ma chiara e
comprensibile.

> > MSG # 55
> > forma impersonale (includere)
> 
> Sono contro.

PerchÃ? Tutto il resto dell'ambiente usa la forma impersonale (a meno
che tu non stia usando KDE). L'uso del you/your in inglese non puÃ
essere comparato al tuo/tu in italiano. Per questo la scelta
dell'infinito.


> > MSG # 91 
> > Note di rilascio ?
> 
> Ero tentato di lasciare "Release Notes".

"Note di rilascio" Ã la traduzione italiana di "release notes". Prova a
cercarlo con GOOGLE.


> > MSG # 84
> > Come sopra "_Riprendi aggiornamento"
> 
> _Riprendi l'aggiornamento
> 
> 
> > MSG # 136
> > No al maiuscolo in mezzo alla frase: "Gestore degli
> > aggiornamenti" (anche senza degli, IMHO)
> 
> Ma traduciamo in italiano o in pseudotale? deh, io l'articolo lo
> lascio.

In tutti i software non si usa l'articolo in quelle stringhe che
appaiono sui pulsanti e sulle voci di menÃ. In tale contesto l'articolo
occupa solo spazio in una posizione dell'interfaccia in cui meno spazio
à occupato, meglio Ã. Per estensione la stessa cosa si applica alle
preposizioni composte, tranne quei casi in cui l'assenza dell'articolo
puà creare solo problemi (p.e. "Barra degli strumenti" per toolbar).

Questa convenzione à comune non solo tra i traduttori di GNOME e del TP,
ma à presente anche in software esterni come quelli di MS e Apple. 
 
> > MSG # 101
> > Reload à spesso tradotto come aggiorna in GNOME.
> 
> Non mi pare adatto. Visto che si tratta dell'update-manager, l'utente
> potrebbe pensare che cliccando là aggiorna i pacchetti. 

Vero, non ci stavo pensando...

> Qualche osservazione secondo me: 
> a) le "ÂÂ" fanno schifo (esteticamente)
> e il loro utilizzo in italiano à limitato al discorso direttoi (mai
> visto un titolo o simili tra ÂÂ). Se si vuole evidenziare che piÃ
> parole formano "un blocco solo", io utilizzerei le " ".

Gusto personale. Dopo discussioni su discussioni si TP non si ha una
decisione definita sull'uso di  e "". Anche perchà in italiano pari
sono. Tranne la questione tipografica di innestarle in modo alternato
(Disse: ÂMi ha riferito queste parole: "ho sonno" ed io non seppi cosa
replicareÂ).

> b) Ã inutile che ci scambiamo queste mail oceaniche in ML: se uno vede
> che puà sistemare, specie le cose minori, lo fa direttamente e fine.
> IMHO.

Questa à una cazzata. E di motivi per definirla tale ne ho diversi:
      * le questioni di stile e omogeneità non sono "cose minori", ma
        riguardano la coerenza dell'intero ambiente di lavoro
        dell'utente
      * non à possibile discutere di stile su Rosetta, quindi non vedo
        altro luogo dove farlo se non su una mailing-list
      * non à possibile aggiungere commenti su Rosetta, quindi [come
        sopra]
      * in assenza di discussione e commenti, come credi sia possibile
        far sà che i vari traduttori producano delle traduzioni
        coerenti? Certo, ci sono le linee guida per la traduzione di
        GNOME e del TP che sono condivise anche da Ubuntu-it, ma una
        cosa à leggerle, un'altra à commentare delle traduzioni "reale",
        confrontando e vedendo casi pratici, discutendo con altre
        persone su quale sia la soluzione migliore o quale sia quella
        già adottata altrove
      * il criterio "uno vede quello che puà sistemare" porta solo
        terrore disperazione e morte. OK, ho esagerato, ma spesso, molto
        spesso per quello che riguarda la traduzione dei moduli base di
        GNOME, esistono dei traduttori attivi e volenterosi. Il fatto
        che su Rosetta una traduzione non sia completa non vuol dire che
        non sia in attesa di essere caricata upstream o che non ci sia
        qualche altre essere umano che ci sta già lavorando. Non esiste
        solo Ubuntu. Esistono diverse realtà che convergono in Ubuntu.
        Tradurre su Rosetta "quello che puà sistemare" à irrispettoso
        nei confronti di chi su una traduzione ha già lavorato o sta
        lavorando altrove, Ã limitato alla sola Ubuntu senza che altri
        utente di sistemi GNU/Linux (o anche solo UNIX) possano
        avvantaggiarsene ed à possibile causa di incoerenze ed errori se
        si traduce solo per raggiungere il 100% senza confrontare con
        quanto già tradotto e senza far vedere ad altri quello che si Ã
        fatto (ti ricordo che non à cosà semplice andare a pescare su
        Rosetta un messaggio che à stato modificato se non lo si marca
        come fuzzy/need_review)

Detto cià e alla luce delle parecchie aggiunte che noto su Rosetta da
parte tua a moduli che altrove[1] avevo suggerito di non modificare in
attesa della versione upstream, mi domando: cosa succederà quando nella
versione 2.14.1 di GNOME ci saranno le traduzioni complete e revisionate
di moduli come evince e gnome-system-tools? Cosa verrà incluso in
Ubuntu: la tua traduzione fatta su Rosetta o quella upstream? (nel primo
caso credo proprio che provvederà all'upload della versione uptream)


PS: tutto cià non per dire che non va usato/a Rosetta per completare
delle traduzioni (magari di quei messaggi aggiunti in Ubuntu o di moduli
senza traduttore o con traduzioni non mantenute da parecchio tempo), ma
solo per stimolare alla collaborazione tra i diversi gruppi di
traduttori.

[1]
//www.freelists.org/archives/ubuntu-l10n-it/03-2006/msg00079.html


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