[sanniolug] Re: Riunione

  • From: stcigwn02@xxxxxxxxxxxxxx
  • To: sanniolug@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 24 Mar 2004 15:18:18 +0100 (CET)

Premetto che non ho intenti flammatori
e che anche se il messaggio e` lungo
non e` affatto offtopic, almeno nelle
mie intenzioni.

Lancero'una serie di proposte... parliamone.

Nicola wrote:
> Ogni distribuzione ha delle sue peculiarità che la
> rendono adatta ad uno scopo. 
per l'appunto...

[...]
> i sitemi Unix (e intendo questa
> parola come la intende il Prof.Villano 
e chi e`?

> e tutti gli addetti ai lavori)
> sono progettati in modo che la segretaria possa fare
> solo quello che le
> compete. 
Ok.
Mo, vogliamo porci come evangelizzatori
di un sistema operativo che odierna panacea
consenta di risolvere tutti i problemi per tutte
le esigenze di tutti i possibili utilizzatori?

Ogni distro è più adatta di altre per uno scopo;
vogliamo provare a trovarlo, uno scopo?

Come esponenti del SANNIOLUG, vogliamo
provare a chiarire la nostra identita`?

Che siamo, hobbysti del linux?

Vogliamo fungere da helpdesk gratuito
e volontario?

Oppure fucina di conoscenze?

Oppure ancora punto di riferimento per chi
voglia fare col PC quello che ci vuole fare
la maggior parte degli utenti?

Dovremmo trovare un obiettivo comune
e perseguirlo, oppure per favore qualcuno mi
chiarisca a cosa serve raggrupparsi
in associazione.

Non so quanti di voi abbiano esperienze
in ambito lavorativo privato; 
per le aziende non esiste un contratto
degli informatici, si fa riferimento
al contratto dei metalmeccanici, gli operai.

Gli informatici, nelle aziende private,
non si sentono operai, e per quello
sono molto competitivi; negli uffici
della new-economy si sentono tutti
galletti pronti a primeggiare tra loro,
a "farsi le scarpe", e` tutto un "pararsi
il culo". Un operaio affronta un colloquio
sapendo esattamente per ogni mansione
quanto dovrebbe prendere come minimo
sindacale, a quando puo' aspirare,
ha una idea del suo percorso di carriera.

Un informatico invece sente di detenere
il potere, manca di umilta`e con molta,
molta difficolta`condivide le sue conoscenze
con altri. Questo e`un approccio fallimentare
perche`sappiamo tutti che il software 
peggiore e`closed-source.

Manca lo spirito di gruppo.

Ora, se il LUG deve essere un posto,
fisico o virtuale, dove semplicemente
dei tizi possano risolvere problemi
per *propri* obiettivi, nel peggiore
stile individualista tipico dell'informatico,
credo che la G di Group rischia di 
diventare solo un pezzo di un logo,
anche se alla fine X avra` imparato
a far funzionare la periferica Y con
la distro Z per svolgere l'attivita W
che interessa solo lui.

La mia proposta e`quella di tracciare
delle linee guida per una strada e provare
a seguirla fino a destinazione.

La cosa piu' naturale per un LUG
e`lo scambio di conoscenze, ma,
consentitemi, consolidare delle
conoscenze in un ambito piu'preciso
secondo me conferisce a tali conoscenze
un valore aggiunto.

L'importanza di avere un obiettivo comune,
per esempio un progetto software nostro,
potrebbe essere l'occasione per verificare
da vicino e sperimentare dei modelli di lavoro
che possano sovvertire anche se di poco
il classico modello italiano della software house,
tipo: si lavora 8 ore, a fine mese arriva lo 
stipendio, e se c'e` gente che non fa un 
cavolo ci sono sempre gruppi di poveracci
con contratti a tempo che con straordinari
non pagati e la continua minaccia di essere
licenziati su due piedi mettono su accrocchi
di software con pochissime competenze e senza
attenzione a come il codice si puo'scrivere.

Un LUG (bard voglio la tua opinione) e`il posto
ideale per sperimentare il "tele-lavoro";
gli strumenti ci sono tutti: CVS, posta elettronica,
in pochi minuti si fa un account su sourceforge.

In questo modo chi partecipa si puo'anche
mettere in gioco assumendosi piccole responsabilita`
su parti del progetto. Alla fine anche
senza guadagnarci direttamente soldi si imparerebbe
di sicuro a scrivere codice leggibile,
a rapportarsi con altri, a definire in qualche
modo come dovrebbe essere descritto quello
che un software dovrebbe fare...

Tutte cose che almeno la facolta`di Informatica
non insegna, e che si imparano piu'o meno bene
nelle aziende private.

Una cosa e`leggere su un libro come dovrebbe
essere fatto un documento di analisi di impatto,
altra cosa e`scrivere qualcosa che poi possa
veramente essere utilizzato.

Poi, il linguaggio. Scegliamo un linguaggio
ben supportato su Linux; python? perl?
php? Java? Turing? 

Un buon coder (e credo che qua tutti siamo
in grado di scrivere in un linguaggio) e`
in grado al max in un paio di settimane nel
tempo libero di imparare un nuovo linguaggio,
quindi iniziamo a sceglierne uno, e poi
poniamoci una scadenza entro la quale tutti
dovrebbero essere in grado nel nuovo linguaggio
di:
- scrivere "Salve Mondo"
- leggere dalla cmdline
- leggere/scrivere da console
- leggere/scrivere file binari e testo
- eseguire una istruzione SQL su di un DB
  e mostrare i risultati

e poi a seconda delle conoscenze acquisite
porsi un obiettivo piu' o meno complicato...

che ne pensate?

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