[Linuxtrent] Re: :(

  • From: Lele Gaifax <lele@xxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 5 Mar 2003 13:08:57 +0100

>>>>> Matteo Ianeselli l'ha dit:

    Matteo> A dire il vero, come controparte, piu` che agli "utensili"
    Matteo> in se` mi riferivo a coloro che decidono di sponsorizzare
    Matteo> ricerche in una direzione specifica, o anche coloro cche
    Matteo> accettano di essere sponsorizzati per ricerche in quella
    Matteo> direzione.

Qui si va sul sottile, non è sempre facile stabilire dove ti porterà
una certa linea di pensiero, vedi il caso clamoroso della Relatività
di Einstein.

È semplicemente perverso che il circuito sia cortissimo: chi dà i
soldi di fatto ha il controllo totale sui ricercatori che li
accettano, non c'è alcun meccanismo intermedio che possa tutelare e
mediare le varie istanze.

A tal proposito, ho appena finito di leggere "Ballando nudi nel campo
della mente", di Kary Mullis, un premio Nobel per la chimica, e "Le
mani sulla salute", una trasposizione su carta delle inchieste di
Report. Entrambi offrono una analisi molto lucida su dove è andato a
finire "il metodo scientifico", piegato dalla prepotenza delle
multinazionali-senza-filtro.

    Matteo> Ed ecco perche` parlavo dell'idea che la responsabilita`
    Matteo> e` sempre e solo di chi utilizza come "idea demode`":
    Matteo> perche` oggi piu` di una volta ci son molti che sostengono
    Matteo> che la responsabilita` e` anche di chi sostiene la
    Matteo> ricerca.

Non ho alcun dubbio sia così: come detto, in molti casi chi finanzia
ha il potere di escludere qualsiasi altra ricerca, vedi AIDS, tabacco,
energie alternative, mariagiovanna...

    Matteo> Nel classico esempio "premi questo bottone e un uomo che
    Matteo> non conosci e che non conoscerai mai morira`, e tu sarai
    Matteo> ricco e felice", si puo` legittimamente sostenere che la
    Matteo> responsabilita` ricade sia su chi decide di premere o non
    Matteo> premere quel bottone, sia su chi ha finanziato la ricerca
    Matteo> per arrivare a quel "bottone" (assumendo come premessa che
    Matteo> a quel "bottone" non ci si sia arrivati "per caso").

Si, sono con te, non fosse che di solito quel bottone non riporta
quell'etichetta: il costruttore dirà che "con quel font quella stringa
era troppo lunga, abbiamo dovuto accorciarla in 'Premi questo bottone,
aspetta, poi sarai ricco.', tanto tutti lo premono comunque!" 8-)

    Matteo> Ebbene, vogliamo sostenere che e` responsabile anche chi
    Matteo> ora continua a lavorarci dietro pur sapendo che il suo
    Matteo> lavoro va a beneficiare ANCHE chi lo usera` come strumento
    Matteo> indiretto di offesa? IMHO non e` un argomento sostenibile,
    Matteo> perche` altrimenti nessuno piu` dovrebbe far nulla per
    Matteo> avere la coscienza a posto.

Uhm, ci sono dei precedenti, ad esempio chi si è tirato indietro
quando ha saputo che la Bomba l'avrebbero usata davvero. In qualche
modo, una certa responsabilità cade anche sulle spalle di chi fa
ricerca e sviluppo. Finché però costui è libero di scegliere e il
sistema lo tiene aggiornato sugli usi che si fanno del suo lavoro
dimodoché possa cambiare strada, o licenza d'uso, direi che si tratta
di una attenzione *doverosa*.

    Matteo> Per cui continuo a sostenere (nell'idea "demode`" di cui
    Matteo> sopra che faccio mia) che la responsabilita` va a chi il
    Matteo> bottone lo preme, punto e stop.

Come detto, sono d'accordo se e solo se puoi garantire il libero
arbitrio del proprietario di quel dito, e che sia effettivamente a
conoscenza di quello che sta per fare. Altrimenti è solo una scarica
barile.

ciao, lele.
--
nickname: Lele Gaifax   | L'unica arma intelligente è quella che
real: Emanuele Gaifas   | si rifiuta di esplodere.
email: lele@xxxxxxxxxx  |                       -- lele, 2003
-- 
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