[Linuxtrent] Re: netbox, nettop, micro-pc, mini-pc o un semplice router?

  • From: andrea <andrea@xxxxxxxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 14 Apr 2012 12:06:33 +0200

Marco Ciampa <ciampix@xxxxxxxxx> writes:
> On Fri, Apr 13, 2012 at 12:20:24PM +0200, andrea wrote:
>> obsolescenza di questi gingilli e la loro scarsa diffusione rendono
>> impraticabile lo sviluppo di alternative realmente libere ai firmware
>> solo formalmente liberi con i quali essi vendono venduti -- senza
>> contare le difficoltà tecniche di un'eventuale sostituzione.
>
> Questa è una tua opinione (visto che non riporti nessuna cifra)
> platealmente falsa smentita dalle esperienze quotidiane. Controlla il
> supporto a openwrt. Il supporto a Linux _era_ scarso alcuni anni fa. Ora
> migliora ogni giorno di più.  
>
> E peraltro questo non centra nulla sul fatto che Telecom venda (sì,
> venda, Telecom non è un ente di beneficienza per cui non regala
> nulla...) un modello non supportato. Lo farebbe anche se fosse l'ultimo
> rimasto a disposizione. E tu lo hai implicitamente (e anche
> esplicitamente visto che hai firmato un contratto) accettato.
> Perché poi te ne lamenti?
>  
>> per cui la libertà vi è solo in teoria, non in pratica -- per questo i
>
> Vista la premessa errata, il resto va di conseguenza. La libertà
> esisterebbe in pratica se _tu_ scegliessi e non accettassi passivamente.
> Qualcuno ti ha già fatto notare che router liberi ne esistono, basta
> comperare quelli...

come ti permetti di giudicare comportamenti che, semplicemente, non
conosci? ritieni sia una prassi retorica persuasiva quella di suggerire
l'incoerenza delle azioni altrui per indebolirne gli argomenti? in un
thread da me aperto per avere informazioni proprio su come orientare i
miei acquisti? e proprio ad opera di chi, qualche thread sopra,
magnificava un oggetto come il kindle che, sebbene formalmente non in
violazione della gpl, pur ha fatto della chiusura il proprio core
business?

è come chi mi accusa di voler utilizzare categorie morali applicate agli
usi possibili del software libero. io non ho sollevato un problema di
usi buoni o cattivi del software libero -- che pur vi è, quanto meno nei
termini degli incentivi che diverse modalità di sviluppo ed
amministrazione dei progetti forniscono all'industria. qui, infatti, vi
è un problema di compliance con le forme giuridiche che presiedono il
software libero. io non l'ho scritto perché non so quanto le mie
informazioni siano accurate, ma il mancato supporto dell'aggeggiotto di
telecom, a quel che leggo, potrebbe dipendere proprio dalla mancanza del
codice relativo al porting del kernel sull'architettura hardware che lo
fa funzionare -- codice che pur è stato richiesto. e la cosa pare
ripetersi per molti altri aggeggi -- io posso fornire link relativi a
discussioni che avvengono nel mondo degli e-book reader, ad esempio.

e poi sono stato specifico, non mi sono riferito alla totalità del
software libero, ma a quel kernel denominato linux. punto. e il problema
non è il "da chi"... si tratta di un processo lento, non di un complotto
subitaneo. si parte col consentire un'esplicita violazione della gpl
come la distribuzione di moduli non gpl o, addirittura, binary only e si
prosegue con il distribuire binary blobs nel kernel stesso. si parla
esplicitamente di conquistare il mondo embedded dove pare si vadano
ripetendo casi di violazione della gpl -- e perché incomberebbe a me
l'onere di fornire numeri??

vi è la volontà, da parte di tutti gli stakeholders, di attuare
politiche di enforcing delle licenze che prevengano e combattano sin dal
suo primo manifestarsi questa tendenza? lo domando, seriamente. ed è
lecito nutrire qualche dubbio? perché non è colpa della lentezza dei
tribunali, andatelo a chiedere a Moglen...

e come la mettiamo, dopo tutto ciò, con il dubbio che il contributo che
questi stakeholders forniscono alla comunità si limiti al solo stretto
necessario per poter poi usare tutte le potenzialità che la piattaforma
consente, mediante proprio quelle pratiche accettate dalla prassi che si
è andata instaurando, nell'opacità piú totale? questo viola quanto meno
lo spirito -- ma probabilmente anche la lettera, come visto -- della
GPL.

sulla possibilità di utilizzare linux come un grimaldello per forzare
aperture in questi device, che stanno diventando sempre piú il
principale veicolo di fruizione digitale, nessuno ha mai nutrito
speranze fondate, ma questo è un altro discorso.

infine, continuo a ritenere che, per quanto necessaria, il software
libero non costituisca (piú?) una condizione sufficiente per consentire
la fruizione delle libertà digitali e che gli sviluppi recenti lo stiano
a dimostrare. che ciò di fatto costituisca la distruzione di "quello che
è il software libero" mi pare un'amenità. si fossi stato accusato invece
di banalità avrei probabilmente concordato. suggerisco di ascoltare quel
che Moglen è andato dicendo negli ultimissimi anni e, perché no?, una
visita al sito della freedom-box foundation.

tutto qui. se poi volete continuare a costruirvi un fantoccio per dar
prova di quanto siate efficaci nella difesa dell'ortodossia potete
continuare senza di me.

ciao,
andrea
--
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