[Linuxtrent] Re: Trashware e Software Libero a Report + Thin clients
- From: Lallo Gaifas <lallo@xxxxxxxxxxxxxxxxxxx>
- To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
- Date: Tue, 30 May 2006 10:00:13 +0200
Guido Brugnara ha scritto:
"...non e' come reciclare la carta, ma come girare il foglio..."
ciao
interessante l'idea del
professore, quella del serverone...
L'idea è vecchia; nel senso che negli atenei da sempre si utilizzano dei
terminali dai quali si accede a server di calcolo centralizzati. Vedi ad
esempio il CINECA che esiste da più di un decennio (io lo utilizzavo da
remoto caricando i programmi con pacchi di schede perforate ;-) ).
È ben vero che il terminale grafico dal punto di vista sistemistico
rappresenta un passo indietro, o meglio una rivisitazione in chiave
moderna del modello Mainframe-Terminale e che negli ultimi quindici anni
è stato utilizzato solo in ambiti aziendali medio/grandi ed universitari
ma..
La fame di potenza nei desktop è però assorbita per la maggior parte
dall'elaborazione grafica e pertanto fin che utilizzi il server remoto
per elaborare matrici, compilare, archiviare dati ecc. va bene; ma se
vuoi usare il dektopo Gnome, Kde ecc. recente con magari un bel
Openoffice o Gimp allora ti accorgi che il desktop di 3 anni fà ha
qualche problemino di performance.
?? non sono del tutto d'accordo o perlomeno per l'esperienza che ne ho
io. Chiaro che se il tipo/carico di lavoro (CAD, grafica 3D ?, calcolo
scientifico) richiede una potenza considerevole forse questa non è la
soluzione adatta ma nella stragrande maggioranza delle situazioni
consente di dirottare parte dei costi dall'hw al sw
La questione sul riutilizzo dell'hardware deve passare da una attenta
valutazione del suo sfruttamento durante il ciclo di vita.
Una workstation CAD di 3-4 anni fà può andar ancora bene come desktop di
ufficio o anche come PC didattico in una scuola professionale, ecc. ma
se recuperi un PC d'ufficio di 3-4 anni fà, utilizzarlo in ambiente
didattico non lo vedo praticabile, se non con un attento programma
didattico.
mmh, l'utente finale neanche se ne accorge, lo hai mai provato? Nella
mia azienda (che purtroppo deve fare i conti con risorse molto limitate)
metà dei terminali sono dei pentium 200 (si, 200!) e l'ultimo personal
acquistato per l'ufficio è un 1300 Mhz (di seconda mano alla fiera di
verona) e gran parte dei monitor sono dei crt 17" donati dal comune di
Riva del Garda (grazie Mauro!). (NB: il server **non** è ovviamente una
macchina obsoleta!-).
Diverso sarebbe per poter dare un PC a chi non se lo può permettere (che
in Italia sono molto pochi), ma i nostri giovani interessa il PC solo
per far girare i giochi (spesso piratati) dell'ultima generazione.
Come dicevano chiaramente nella trasmissione della Gabanelli per un uso
"non specialistico" le macchine rimangono utili per un periodo molto più
lungo e il loro riuso con software libero (girare il foglio) consente
spesso un riequilibrio degli investimenti con una riduzione dei costi
per l'hardware e per le licenze dei software, un maggiore rispetto per
l'ambiente e anche sicuramente una ricaduta formativa e quindi
professionale più remunerativa nel tempo.
Qualcuno penserà: perchè allora non donarli ai Paesi Poveri del Mondo?
Mi viene da pensare che forse non è giusto scaricare un "rifiuto
speciale" di lì a qualche mese o forse un anno di utilizzo, comunque con
un costo energetico elevato (i vecchi PC consumano molto di più a parità
di potenza elaborativa).
Se il candidato al recupero ha troppi anni alle spalle di utilizzo il
suo recupero diventa assai poco sostenibile; sia in termini di costo che
di impatto ambientale (pensa ad un monitor che consuma 200W contro un
nuovo monitor LCD che ne consuma solo 30).
beh, se fai questi calcoli dovresti mettere nel conto anche i materiali
e l'energia necessaria alla produzione (e allo smaltimento) del nuovo
oggetto...
Quindi il riutilizzo dell'hardware dovrebbe far circolare la risorsa
(l'hardware) prima che questa sia obsoleta.
ossimoro?-)
Ad esempio negli uffici della P.A. cambiano le macchine dopo 3 anni
circa. Basterebbe che ci fosse un programma di riutilizzo per il
recupero controllato di queste macchine per dar loro almeno altri due
anni di utilizzo. Purtroppo queste macchine passano direttamente dal
tavolo dell'ufficio allo stoccaggio subendo un trattamento che spesso ne
impedisce un recupero decente (si perdono i manuali, le chiavette,
subiscono rotture meccaniche, mancano i cavi, manca una documentazione
delle caratteristiche).
quella che descrivi è una classica situazione di "cattiva gestione" (che
spesso, si può vedere nelle P.A. ma non solo) ma ciò di cui si parla
quando si parla di qualsiasi tipo di riciclo è appunto un tipo di
gestione "migliore" dove l'attenzione all'uso delle risorse è più
completa (hw + sw + formazione) e soprattutto non si ferma all'oggi (e
magari a interessi particolari).
Chi si occupa di riutilizzo dell'hardware deve poi valutare il "rottame"
per vedere se c'è qualcosa di recuperabile ...
Se si vuole veramente attuare una politica del riutilizzo ogni macchina
riutilizzabile DEVE essere assegnata an nuovo utilizzo prima che venga
sostituita.
Un Ente Pubblico potrebbe ad esempio dare priorità alla sostituzione di
hardware obsolescente dei propri uffici se l'Ufficio richiedente
presenta un piano di riutilizzo. Se così fosse chi oggi si occupa di
Trashware avrebbe più possibilità di esprimere la propria vocazione :-)
... ed i risultati sarebbero concreti.
ciao
Guido
Non ho ben capito cosa ha a che fare la potenza delle macchine con quella
del server... useranno un qualche tipo di cluster?
Mi permetto di copiare qui di seguito alcuni passaggi della relazione di
un progetto aziendale [1]_ relativi ai vantaggi che, secondo noi, ci
sono nell'adozione dei "terminali stupidi"::
Thin clients
I thin clients, in italiano terminali grafici, sono i computer che, in
una architettura client/server, fungono da interfaccia con l'utente.
Vengono utilizzati i loro dispositivi di input (tastiera, mouse) e di
output (monitor, scheda sonora) per l'interazione, mentre è il server
che fornisce la potenza di calcolo necessaria ad eseguire le
applicazioni (che sono le stesse di quelle disponibili sui normali
personal computers desktop) [2]_.
Le memorie di massa locali (hard disk) non sono necessarie o spesso sono
del tutto inutilizzate e la potenza di calcolo locale viene sfruttata
minimamente. Le macchine adatte a questo tipo di funzione possono quindi
essere dispositivi di nuova generazione, creati appositamente per lo
scopo, con ingombro e costo ridotto e con nessuna parte meccanica
mobile, oppure vecchi personal computer, anche obsoleti di costo
tendente a zero. L'unico requisito è che dispongano di una interfaccia
di rete (ethernet) che li metta in comunicazione con il server [3]_.
Di conseguenza l'architettura thin client/server offre notevoli vantaggi
rispetto a quella basata su personal computers tradizionali, sotto vari
aspetti:
Aspetto economico-amministrativo:
I costi di hardware e di amministrazione si concentrano sul server e
sull'infrastruttura di rete. L'investimento su questi due componenti
assume un valore maggiore in quanto meno sensibili all'obsolescenza.
Ogni nuova risorsa, ogni nuovo servizio o applicativo è immediatamente
disponibile ad ogni thin client.
Conseguenza diretta e indiretta è una maggiore accessibilità e sicurezza
dei dati aziendali (valore aggiunto di ogni impresa, istituzione o
organizzazione moderna).
Non contenendo parti meccaniche mobili i thin clients sono molto più
resistenti dei normali pc. Inoltre non utilizzando localmente alcun
sistema operativo, la loro manutenzione software è ridotta a zero dando
la possibilità di riutilizzare anche hardware obsoleto il sistema
client/server consente alle aziende di tagliare alla radice l'oneroso
investimento bi/triennale nel rinnovo del "parco macchine" che spesso
non si traduce in effettivi miglioramenti in quanto serve solo ad
adeguare le mutate esigenze dei nuovi applicativi e sistemi operativi.
Aspetto ambientale
Aumenta la vita dell'hardware rendendo l'impatto ecologico
dell'informatica meno pesante, tenuto conto che l'hardware informatico è
composto di materie plastiche, metalli ed altre sostanza tossiche e/o
preziose praticamente inscindibili l'una dall'altra.
Non utilizzando parti meccaniche mobili o processori dell'ultima
generazione che hanno necessità di rumorose ventole, il numero dei
motori elettrici utilizzati è ridotto se non addirittura azzerato. Ciò
ha un impatto notevole sul consumo di energia elettrica che diminuisce
praticamente di un ordine di grandezza.
Ancora più importante la riduzione dei disturbi acustici rispetto ai pc
desktop convenzionali.
Aspetto sociale
Il sistema thin client da flessibilità alla collaborazione delle persone
facilitando ciascuno nel trovare i propri strumenti di lavoro su
qualsiasi terminale o sul pc di casa . Chi è coinvolto in progetti e
attività comuni può farlo da remoto, svolgendo gran parte del lavoro
dalla propria abitazione o da qualsiasi altra postazione: i genitori
hanno maggiori possibilità di seguire i figli, il disabile una
possibilità di scelta riguardo all'ambiente di lavoro che preferisce, ecc..
L'incontro di questo tipo di tecnologia con le reti wireless ed in
futuro con la comunicazione video/vocale VoIP renderà ancora più agevole
questo tipo di decentralizzazione del lavoro.
[....]
Thinstation facilita l'uso di una (qualsiasi) macchina collegata alla
intranet, scaricando l'immagine di un sistema operativo direttamente dal
server e rendendola immediatamente operativa come terminale grafico (con
tutta la potenza della macchina server), oppure installandovi ex-novo
uno o più sistemi operativi.
Il sistema client/server riduce drasticamente il numero e i tempi degli
interventi di manutenzione sulle singole macchine e centralizza la
gestione dei software eliminando i problemi di installazione e di
incompatibilità delle versioni su macchine diverse. L'utente ritrova
sempre gli stessi strumenti e configurazioni personali da qualsiasi
postazione lavori.
Note:
.. [1]
http://artiemestieri.tn.it/servizi/lab/planplone/relazione_planplone.pdf
.. [2] Curiosamente questa tecnologia è stata inventata nella metà degli
anni ottanta, ma una serie di concause, tra cui una effettiva
inadeguatezza delle infrastrutture di rete e la supremazia commerciale
del modello di vendita del software con licenza proprietaria e del
personal computer l'avevano relegata nei campus universitari e poi
neanche più li. Le superstrade digitali, insieme alla nuova linfa
portata dalla filosofia free software ne fanno riscoprire le potenzialità.
.. [3] La macchina deve essere equipaggiata di una scheda di rete in
grado di scaricare il sistema operativo della macchina dal server
predisposto. Alternativamene può essere fatta una installazione minimale
sul disco locale sufficiente per accedere ai servizi e alle altre
applicazioni fornite dal server.
ciao, lallo.
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