[Linuxtrent] Re: Informatica e scuola: MA CHE DIAVOLO STANNO COMBINANDO?

  • From: Guido Brugnara <gdo@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Wed, 12 Oct 2005 06:20:57 +0200

Roberto Resoli wrote:

---cut---

A questo proposito ho letto proprio oggi un articolo di Angelo
Raffaele Meo (splendido:
pdf -> http://www.mondodigitale.net/Rivista/motore/meo.pdf
http: -> http://www.osservatoriotecnologico.net/software/opensource.htm)
e c'è un frammento che mi sembra c'entri con questo thread:



L'articolo è di giugno 2002, ma comunque attuale.


"Assistenza tecnica
Dal punto di vista industriale la questione dell'assistenza tecnica è
uno dei fattori più importanti che giocano a favore dei grandi a danno
dei piccoli. La piccola software house di Paperino, ad esempio, che
producesse un prodotto di grande interesse per il mercato non
riuscirebbe a diffonderlo perché non disporrebbe disporrebbe delle
risorse finanziarie per creare un'adeguata rete di assistenza.


Più che di assistenza tecnica si dovrebbe parlare di rete commerciale. la Piccola Azienda ha difficoltà a far conoscere il proprio prodotto perchè non può fare grandi investimenti in pubblicità e invogliare molti partner ad affiliarsi.

La rete di assistenza vien da sè, mano a mano che un prodotto si espande, in quanto l'espansione genera fatturato che può alimentare l'investimento in infrastrutture per l'assistenza.

Per contro, Paperone ha attuato un meccanismo per l'assistenza ai propri
prodotti che, secondo alcuni fanatici sostenitori del software libero,
rivela la sua natura diabolica ma che più razionalmente, si deve
riconoscere, dimostra il genio della finanza. Infatti, la
multinazionale di Paperone incarica aziende specializzate di
organizzare corsi di specializzazione per aspiranti tecnici di
assistenza e incassa denaro per l'iscrizione ai corsi,
l'organizzazione degli esami e la concessione dei diplomi. Così, la
creazione di una rete capillare di assistenza basata su competenze di
alto livello, che a Paperino costerebbe come mille fatturati annui,
contribuisce al riempimento delle leggendarie casseforti di Paperone.


Quando un "Paperone" detiene percentuali di mercato tali da essere condizioni di monopolio di fatto va da sè che il prodotto è tale da rendere obbligatorio una sua conoscenza per lavorare; ed allora accade che il "Paperone" di turno, può vendere a caro prezzo sia la documentazione tecnica nonchè far pagare alle scuole il prodotto che a loro volta si sentono abbligate ad insegnare.

E' il gatto che si mangia la coda; troppe volte ho sentito dire dai Presidi "ma è quello che ci chiedono gli imprenditori" e gli Imprenditori dire "ma è ciò che sanno utilizzare i nostri dipendenti".

bye
Guido

Tuttavia, a dispetto di questi meccanismi finanziari e dell'obiettiva
capacità delle multinazionali di creare reti di assistenza di alto
livello, la superiorità delle multinazionali del software proprietario
rimane discutibile.
Infatti, quando la complessità del problema dell'attuazione della
funzionalità particolare o dell'integrazione con altri prodotti supera
un certo livello, allora diventa necessario per il tecnico conoscere a
fondo cosa fa il prodotto, e come lo fa, e per questa conoscenza è
necessaria l'analisi del codice sorgente, che Paperone non consente
per non correre il rischio di essere copiato (o scoperto nel caso che
uno dei suoi programmatori avesse copiato qualcosa).
Così, alla superiorità economica si contrappone un'intrinseca
debolezza tecnica che in prospettiva non potrà non condizionare
pesantemente lo sviluppo del software proprietario.
"


ciao
v.
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