[dumbo] dal sole 24 ore 15 ottobre

  • From: "Stefano Setti" <ssetti@xxxxxxxxxxxx>
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  • Date: Tue, 16 Oct 2001 16:25:20 +0200

Università - Non c'è conversione automatica rispetto ai nuovi titoli 
triennali: chi ha il diploma deve ora sostenere altri esami 

Il traguardo mancato della laurea breve 
Né conversione automatica, né sconto sulla nuova iscrizione, ma obbligo di 
colmare i debiti formativi con esami e una prova finale. Nessun trattamento 
di favore, insomma, per i diplomati universitari che, con l'avvio del nuovo 
ordinamento accademico, vogliano "trasformare" il loro titolo di studio 
nelle più moderne e appetibili lauree triennali di primo livello. Diploma e 
laurea. A dispetto dell'autonomia di cui la riforma li ha investiti, gli 
atenei danno tutti la stessa risposta ai diplomati universitari: il titolo 
non è equipollente alla laurea e, perciò, qualsiasi conversione è scartata 
in partenza. Il diplomato universitario è, dunque, costretto a iscriversi 
una seconda volta: il suo curriculum è valutato e "tradotto" nella nuova 
lingua del sistema universitario, quella dei "crediti didattici", che gli 
consente di beneficiare di un'abbreviazione di carriera per raggiungere la 
laurea di primo livello. Si tratta di una regola inderogabile, che si 
applica in tutti i casi. Anche ai diplomati universitari con formula 
«Campus» del Politecnico di Torino, i quali hanno un titolo che è di fatto 
equivalente (per numero e tipo di esami sostenuti e, dunque, per crediti 
formativi) alla laurea triennale. Per i diplomati del Politecnico conseguire 
la laurea diventa, dunque, una pura formalità. Che, però, ha i suoi costi. 
Gli stessi che deve sostenere uno studente che decide di iscriversi per la 
prima volta all'università Gli sconti. Finora la gran parte degli atenei non 
ha previsto sconti per i diplomati universitari che aspirano alla laurea di 
primo livello. Esistono, però, realtà come il Politecnico di Torino, dove 
chi deve passare dal diploma alla laurea (titoli praticamente omologhi), può 
sfruttare la soluzione "modulare": una tassa fissa di iscrizione di 206,58 
(400mila lire), cui vanno aggiunti altri 10,33 (20mila lire) per ogni 
credito da integrare. Forme flessibili di pagamento sono state introdotte 
anche dalle università di Siena e Salerno: se il debito formativo del 
diplomato è inferiore a trenta crediti, per conseguire la laurea è 
sufficiente pagare rispettivamente 206,58 (400.000 lire) e 258,22 (500.000 
lire). Alcuni diplomati di Camerino potranno invece beneficiare della 
«formula fedeltà»: uno sconto di 154,94 (300mila lire) per chi risulti 
iscritto continuativamente dall'anno accademico '93-94. In tutti gli altri 
casi scatta, invece, la tassa d'iscrizione calcolata in base al reddito. E 
questo a dispetto di una «seconda vita» universitaria da diplomati 
solitamente molto breve: nella maggior parte dei casi bastano, infatti, 
pochi esami (quando non uno soltanto) e una prova finale per ottenere il 
nuovo titolo di primo livello. I tempi. Mediamente al diplomato 
universitario occorrerà meno di un anno per conseguire la laurea. 
All'università di Venezia - unico esempio in questo senso - il percorso di 
studi integrativo è stato già definito in tutti i particolari. Altrove, 
invece, ci si muove ancora nell'incertezza. Il compito di comparazione dei 
crediti potrebbe risultare particolarmente gravoso negli atenei con un gran 
numero di diplomati. È il caso del Politecnico di Torino, che ha contattato 
i 1500 diplomati e circa mille hanno espresso interesse a iscriversi 
nuovamente per conseguire la laurea. Difficoltà potrebbero, inoltre, sorgere 
nel caso di trasferimenti di massa dei diplomati verso le università meno 
esose. Una mossa possibile, perché gli atenei accettano le richieste di 
iscrizione dei diplomati che hanno ottenuto il titolo di studio altrove. In 
pratica, però, il passaggio può risultare svantaggioso per lo studente dal 
punto di vista del riconoscimento dei crediti, perché potrebbe trovarsi con 
un maggior debito formativo da colmare. Esami impossibili. Cosa deve fare il 
diplomato che ha ottenuto l'ammissione al terzo anno delle lauree triennali, 
ma non può sostenere l'esame? Il nuovo ordinamento, infatti, muove i primi 
passi quest'anno e non tutti gli insegnamenti sono stati avviati. Un 
problema reale, tanto che per evitare il supplizio di un'attesa di due anni, 
a Bologna si consente ai diplomati di sostenere gli esami dei "vecchi" corsi 
di laurea quadriennali, che poi verranno tradotti in crediti utili per la 
laurea di primo livello. Riccardo Ferrazza Gelsomina Testa 

Lunedí 15 Ottobre 2001 


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