Da qualche parte, a KC, di notte. Anno sconosciuto.
<<Dottore, non so che farci io lo sento, lo sento ancora... "Click!" e non
posso fare niente lo sento ovunque>> Il eprsonaggio è sdraiato su un
divanetto di pelle umana, all'ultimo piano di un grattacielo di cristallo,
a Shanghai Town, alla fine della Hong Feng Road, dove incrocia la Greater
China Boulevard. A Kalifornia City.
<<...va bene, ma cosa le dice il Click?>> Il dottore è azimato, affettato,
europeo, albino, vecchio ma tutto ricucito come il culo di un solitario,
usa antiquati occhialini di vetro, prende appunti con una MontBlanc
<<Dice... Dice Click, stronzo!>> Il paziente si agita.
<<Non c'è bisogno di scaldarsi, ma solo di sfogare le proprie emozioni!>>
Il paziente si alza sui gomiti. Guarda il dottore. Il sorriso sghembo si
pega da una parte, il riflesso di un AV gli passa sul viso, ha una parte,
la destra, con un tic. <<Questo lo diceva anche mia sorella.>>
<<Si accomodi, bitte. Sua sorella diceva Click?>> Si aggiusta gli
occhialini sul naso affilato.
<<No, diceva di sfogare le emozioni.>> Il paziente estrae la pistola, e
spara in faccia al medico, che stravacca a terra, di schiena, senza la sua
costosa faccia.
<<...sai che perdita per l'umanità. Click.>>
Il paziente si alza e inizia a cercare con gli occhi tristi tra i
grattacieli della città: <<Cazzo. un divano di pelle umana. Ci credo che
m'hanno pagato per ammazzarti, porco. Ah, già. Click! Ora devo andare da
quella merda di Cyb, a farmi pagare. Almeno stavolta>>
Yukatan, Chichen Itza. Nella merda.
Click! Il dito di Andrey su un piccolo interruttore bianco, con un segno I
e un segno O.
<<...ELIZE, HANTATE A PELIZE!!! PELIZZZZZEEEEEE...!!!!>>
La voce con un ridicolo accento europeo rimbomba nella sala facendo
sobbalzare tutti quanti, Andrey si guarda il dito, ingenuamente sorpreso
passa i suoi gendi occhi inebetiti su tutti: <<...il dito... è stato il
dito...>>
Il primo ad avvicinarsi è Ice, che cammina un pò sghembo e tiene un
comunicatore in mano: <<E bravo il tecnico!>> Gli batte la mano sulla
spalla, <<Ora, chiedigli come disattivarte la bomba!>>
Andrey lo guarda torvo: <<Se ci potesse sentire, ti avrebbe già sentito.>>
Caussssssstico.
<<Però ci può vedere.>> Panama, arrancando mentre adocchia la sacca di Ice:
<<Questo è vero.>> Logan, avvicinandosi silenzioso come la diarrea a
ferragosto, in spiaggia a Fregene.
NDG
...qualcuno ne ha notizie?! Non della diarrea, di Logan. Non della diarrea
di Logan, di lui proprio.
DG
Poco più indietro, Domina chiude la comunciazione, si avvicina silenziosa
come la suddetta materia semiliquida sui lidi affollati di tecnocoatti e
osserva fuori. E' all'altezza dei piedi, e vede distintamente moscassini
costosi e anfibi, Calzoni in gessato, tessuto tech, collezione Armani A/I
2020 e pantaloni egualmente tech mimentici, camouflage misto, quindi
esercito privato-mercenario-irregolare, due elicotteri in lontananza,
diverse unità mediche mobili, un paio di bellissimi polpacci velati di
grigio fumè con riga nera e decolletè Chanel con laccetto di pelle e
fibietta in oro bianco e brillanti, caviglierain oro bianco con cuoricini
rossi, rubini, due e un tatuaggio sulla caviglia: un bacio stampato col
rossetto, sopra un demi grigia, attillata, Adesa al fianco una Python
cromata.
I grossi pneumatici di alcuni camion, da dietro uno di essi sbuca il muso
rosa shocking di una Bentley con finiture cromate... no, ci ripensa. In
argento. Voci troppo confuse dal rumore degli elicotteri.
Un uomo, militare, si avvicina alla dama, gambe nervose, a terra cade una
sigaretta, bianca come neve macchiata di rossetto rosso come peccato, resta
accesa, è a metà. L'uomo deve urlare: <<SALTERA' TUTTO TRA POCO! I DATI
SONO AL SICURO! E' UNA GROSSA PERDITA IN TERMINI DI VITE UMANE... O QUEL
CHE SONO. E' SICURA DEGLI ORDINI?>>
la Python si alza, l'uomo cade un secondo dopo lo sparo. La faccia non c'è
più, sopra il naso. Sotto, resta il sorriso incorniciato in un pizzo
biondissimo.
"Si, direi che era sicura." Pensa Domina.
Le scapre di Chanel si avvicinano alla grata, semi coperta dalla bassa
vegetazione. Si fermano... Troppo lontane per essere toccate. BIBIBIBIII...
"Sta componendo un numero di telefono", pensa Domina.
<<Ho i vaccini qui con me. Dillo a Joe. Ora vengo a fotterlo>>
NDG
Scarrellata della telecamera sulla valigetta. Il piede la sfiora. Si sposta
(sembra leggera, quasi di polistirolo, come nei BMovie di catastrofi), si
vede una targhetta d'oro (che pacchianata, ovvio che non è della bella
dama, non mescolerebbe MAI oro bianco e brillanti con oro giallo!).
DG
Pauline è poco più indietro. Trema violentemente. E' del tutto fuori
controllo. Inizia a vomitare. Oramai è alla fine delle sue residue forze.
Decide di connettersi. Morire in rete. O forse... solo sopravvivere... Ha
sentito la covnersazione, lei sa che può aiutare, può fermare... la
bo...bomba... <<la bo... bom... ba...>>
Si fionda in rete, senza nessuna precauzione, volando "ad angelo", sa... o
sente dove puntare. Un muro azzurro. La base, ciclopica, blu. Non si è
nemmeno schermata, vola come un segnale, senza icona. Vola a istinto,
pilotando e fluttuando solo come mente, senza visore, senza guanto.
<<Do... mi... nahhh... Ho capito.... a cosa...s erve, co... sahhhhhh...
fanno quih....>>
<<Sssst....>> Domina ha finito le vocali.
<<Amplificano i nostri neuralware per ... interfaccia ... senzahhhhh...
silicio... spinotti.... visori... metallo.... solo sensi... >>
Domina non ha nemmeno capito fino a che punto è vero.
Pauline vede un pulsante. Sul muro. Sa che se lo tocca, muore e la bomba
scoppierà. E' sola davanti alla bomba, alla morte, alla vita. "E se non
scoppia? E se scoppia? E se non succede niente?"
<<...ma in fondo Cyb ha detto, una volta, che la nostra esistenza è solo la
tensione verso il momento in cui contempleremo la scelta tra la morte e la
vita.>>
Cyb le sta parlando, nel deck: <<...che notte, eh, quella lì Pauline?! Te
la ricordi? E' quando ci siamo fatti il tatuaggio, tu "Fino alla Morte" e
io "E Poi Anche Oltre". Poi mi hai sparato. Vabbè, ma è un'altra
storia...>>
<<Cyb! Non ho fatto apposta... Non quella volta...>> Pauline grida. E alle
spalle di Domina la voce arriva amplificata come la chitarra elettrica di
Jhonny Silverhand al concerto di Singapore.
Nel frattempo, nel laboratorio, tutti si guardano in giro. C'è un pulsante
sospetto, per quanto è anonimo. Radio lo sta fissando. Lui, si sa, non è
tipo da pensare molto prima di agire. Ecco, non è tipo da sensare pensare
proprio. Ci sta immobile davanti, come un bambino davanti alle tette più
grosse della sua vita, e da qualche parte sa che lo stanno segnando e da
quel giorno vorrà sempre e solo delle tette così. E pensa. Pensa: "questi
pulsantini marroncini... si spingono o si tirano?" Anni prima ne aveva
parlato con uno psichiatra, era una specie di click, per lui. ogni volta
che vedeva belle tette... Click! Spingere o tirare i bottoncini marronicni?
...
Non era finita bene. Per lo psichiatra.
Radio si gira appena, verso Panama, che sta osservando Ice e Andrey:
<<Andrey>>, chiede con noncuranza il ricettatore, <<ma che cazzo ha Ice?>>
Andrey, contando i ticchettii sorride, non può farne a meno: <<credo...
credo complicazioni da polvere gialla.>>
<<Io non ho UN CAZZO DI NIENTE!!!>> urla Ice, ma sgambetta sghembo come
Nostromo in pensione.
<<Direi che ha un attacco emorroidale.>> Andrey annota mentalmente la cosa.
NDG
L'amore di Cyb arriva dovunque, Nesky :D
E perdonate l'attesa, ho fatto del mio meglio... soprattutto gli errori, ho
lasciato gli occhiali a casa :(
